Sconto benzina: salta l'accordo anti-esodo
Niente aumento dello sconto regionale né istituzione della «fascia 0»

Sandra Savino, assessore alle Risorse Finanziarie
Niente aumento dello sconto regionale né istituzione della «fascia 0». Gli uffici regionali dicono no alle modifiche annunciate al regolamento sulla riduzione del prezzo alla pompa dei carburanti, costringendo a ripartire da zero.
«Non ci sono le condizioni tecniche e giuridiche per dare attuazione alle modifiche già pensate» ammettono all’unisono l’assessore alle Risorse finanziarie, Sandra Savino e il presidente della commissione competente, Gaetano Valenti.
Le ipotesi sul tavolo erano due: la prima, uscita dal tavolo tecnico Regione-benzinai, prevedeva un investimento di ulteriori 5 milioni di euro per rimodulare lo sconto regionale tenendo conto della differenza tra il prezzo medio di prima fascia e quello sloveno; la seconda, contenuta in un emendamento alle variazioni di bilancio, firmato dallo stesso Valenti insieme ai consiglieri Roberto Asquini (il primo a definirlo «border line» rispetto alla normativa europea) e Piero Camber, introduceva uno sconto maggiorato nei Comuni che confinano con la Slovenia, tenendo conto della differenza tra il prezzo minimo in ciascun Comune e il prezzo applicato oltre confine, con la possibilità di usufruire del prezzo «sloveno» solo per i residenti in quelle zone. «Previsioni che mettono a rischio l’esistenza stessa dello sconto – sostiene Savino – e che quindi non possono essere prese in considerazione. Se ne riparlerà a settembre».
L’obiettivo è approvare una norma efficace che argini l’esodo verso la Slovenia ma senza infrangere le norme comunitarie entro la fine dell’anno in modo da inserirla in Finanziaria. «Di certo – aggiunge Valenti – ci sarà anche una rivisitazione della rete di distribuzione che risulta sovradimensionata».
I benzinai guardano con umori contrastanti l’evolversi della situazione. Se il presidente della Figisc Confcommercio regionale, Mauro Di Ilio, afferma che «si sapeva che c’erano delle verifiche da fare» e che «l’ipotesi uscita dal tavolo tecnico era una delle possibilità, ora ci ritroveremo per studiarne altre», il responsabile nazionale dell’Ufficio Studi della Figisc, Giorgio Moretti, che ha preso parte al tavolo tecnico, mostra insofferenza: «Non ne sapevo nulla.
Ci sono bandiere di tutti i tipi che sventolano e si avverte un po’ di stanchezza nel non trovare soluzione. Speriamo che se ne riparli in maniera costruttiva». A rimanere in piedi sarà solo la modifica, proposta dalla giunta, che introdurrà il ricalcolo automatico dello sconto regionale nel momento in cui la Slovenia adegua i propri prezzi.
In questo modo si guadagneranno circa due settimane. Proprio ieri intanto la Slovenia ha abbassato sensibilmente i prezzi: la benzina a 95 ottani scende a 1,161 euro al litro (-0,51 rispetto al prezzo precedente), quella a 98 ottani a 1,197 euro (-0,51) e il gasolio a 1,264 euro (-0,047).
Con questi nuovi prezzi oltre confine torna a crescere il divario di prezzo tra i carburanti sloveni e quelli regionali di prima fascia: per un pieno di benzina si possono risparmiare da un minimo di 2,35 euro a un massimo di 6,90 mentre per il gasolio il differenziale varia da 0,40 a 5,20 euro.
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