«Sconfiniamo i diritti», il 4 settembre a Gorizia il primo Pride transfrontaliero al mondo

La parata si concluderà nella parte slovena di piazza Transalpina: ma servirà il Green pass
Marco Bisiach
La presentazione del Pride Fvg tenuta a Gorizia (Foto Bumbaca)
La presentazione del Pride Fvg tenuta a Gorizia (Foto Bumbaca)

GORIZIA. «Sconfiniamo i diritti». Questo lo slogan che accompagnerà sabato 4 settembre la parata finale della terza edizione del Fvg Pride, manifestazione per i diritti della comunità Lgbtqia+ che quest’anno avrà per cornice Gorizia e Nova Gorica. Il primo Pride transfrontaliero in Italia e probabilmente nel mondo, visto che un tentativo simile tra Norvegia e Russia nel 2017 sfumò per una questione di permessi di sconfinamento. Sconfinamento dall’Italia alla Slovenia che sarà invece concesso sabato previa presentazione di Green pass - hanno precisato gli organizzatori presentando martedì 31 agosto in piazza Vittoria, nel capoluogo isontino, la parata.

L’attesa è per almeno mille partecipanti, anche se prima di conoscere le complessità legate alle regole anti Covid gli organizzatori, piuttosto cauti nelle previsioni, ipotizzavano uno scenario da circa tremila presenze. Per tutti è stata pensata anche una “guida” per illustrare il senso del Pride e un codice di condotta da rispettare. La partenza - fissata alle 16, con ritrovo dalle 15 - avverrà da piazza Vittoria a Gorizia, dove per tutta la mattinata stazioneranno anche i banchetti informativi delle associazioni del Pride Village, mentre l’arrivo (alle 19 circa) è previsto nella parte slovena di piazza Transalpina, la Trg Evrope di Nova Gorica, dove sarà sistemato il palco per i discorsi con traduzione in italiano o sloveno secondo i casi, e nel linguaggio dei segni per i non udenti. Qui, a chiudere la giornata, spazio a un dj set fino a tarda sera.

Se gli estremi sono chiari, top secret - su indicazione della Questura per motivi di ordine pubblico - resta il percorso della parata, che verrà svelato il giorno stesso dell’evento. «Sono diversi i motivi che ci hanno spinto a organizzare questa terza edizione del Pride tra Gorizia e Nova Gorica – ha detto il presidente dell’associazione Fvg Pride Odv Nacho Quintana Vergara, assieme ai suoi due vice Yuuki Gaudiuso e Martina Crasso -. Innanzitutto volevamo dare un messaggio di unità, amicizia e inclusione, usando un luogo carico di simbolismo come piazza Transalpina. Poi ci piaceva l’idea, dopo aver collaborato già in passato supportandoci a vicenda, di creare un evento realmente condiviso con le realtà slovene». Lo «sconfinamento» vuole poi rappresentare idealmente l’uscita dal confinamento cui la pandemia ha costretto l’intera società nell’ultimo anno e mezzo, narrando una ripartenza all’insegna del rispetto dei diritti di tutti.

Un messaggio che, tramite patrocinio, è stato appoggiato da diversi Comuni, soprattutto isontini e in parte delle province di Trieste e Udine, hanno ricordato gli organizzatori, rimarcando come invece «nessuno dei quattro capoluoghi ha voluto patrocinare il Pride, mentre da Nova Gorica non è arrivato il sostegno istituzionale del Comune ma quello personale del sindaco Klemen Miklavić». Il quale peraltro offrirà il suo messaggio di benvenuto sul palco di Trg Evrope, che, tenuto da artiste drag queen, dalle 19 ospiterà gli interventi del deputato Alessandro Zan, ispiratore del ddl contro l’omotransfobia, e della senatrice Alessandra Maiorino.

Parleranno pure i vertici di Fvg Pride e delle analoghe associazioni slovene, Anita Garibalde del comitato per i diritti civili delle prostitute “Lucciole”, Davide Zotti dell’associazione A scuola per conoscerci Odv e i presidenti del Consiglio degli studenti degli atenei di Trieste e Udine Riccardo Formisano e Riccardo Ferrarese. L’ultima voce e l’ultimo saluto, prima della musica, saranno quelli dell’attrice Lara Komar, madrina del Fvg Pride 2021.

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