Sconfessato l’assessore anti-SmartGas
Ha creato più di qualche malumore nel Pd, il partito di maggioranza relativa, la decisione dell’assessore all’Ambiente Gualtiero Pin, eletto con l’Italia dei Valori, di schierarsi in modo aperto contro il progetto di SmartGas per la realizzazione di un impianto di rigassificazione di metano liquido al Lisert. Innanzitutto, ma non solo, perché, stando a quanto emerge dai democratici, della scelta i partner di governo sono stati messi a conoscenza sabato e non prima.
Da subito e sempre “in equilibrio” rispetto al progetto, ai suoi contenuti e al promotore dell’operazione, Alessandro Vescovini, che nel 2013 ricevette in visita in azienda l’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi, il Pd non starebbe per nulla apprezzando la fuga in avanti di Pin e dell'Idv. Il sindaco Silvia Altran, il vicesindaco Omar Greco, il capogruppo Paolo Frisenna e il segretario comunale Lucia Giurissa si sarebbero già incontrati ieri per fare il punto sulla vicenda che non è escluso potrà avere già oggi degli strascichi politici in maggioranza.
Sulla posizione assunta da Pin e dall’Idv, però, ieri sindaco, vicesindaco, capogruppo e segretario hanno tenuto le bocche cucite. «Oggi (ieri, ndr) non c’è nulla da dire», hanno affermato il sindaco e il vicesindaco. Il nodo sembra non sia tanto la posizione assunta dall’Idv, da sempre apertamente critico nei confronti del progetto, quanto dall’assessore all'Ambiente. «Crediamo che l’amministrazione comunale non debba mai fare la tifosa, in un verso o nell'altro - ha detto ieri un amministratore del Pd -. È la linea cui ci siamo, con serietà, attenuti finora. L’amministrazione si è già espressa con grande chiarezza».
A dirlo, per il Pd, ci sono ad esempio le osservazioni al progetto approvate lo scorso settembre, dall’intera maggioranza di centrosinistra. Insomma, il Pd o almeno una sua parte giudicherebbe «inopportuna» la discesa in campo diretta dell’assessore all’Ambiente nel comitato che si è dato come obiettivo quello di raccogliere le 1.500 firme necessarie a indire un referendum consultivo sul progetto Smart Gas. La decisione di Pin pare comunque solo l’ultimo atto del rapporto complicato e altalentante con il principale partito di maggioranza. Pin e l’Idv, dall’ottobre 2012, quando c’è stata la staffetta con Mariella Natural, hanno assunto posizioni molto nette sul “no” all’utilizzo del carbone da parte della centrale termoelettrica e la riconversione dell’area dell’impianto energetico e la necessità di avviare uno studio epidemiologico sull’impatto complessivo delle attività industriali sulla popolazione monfalconese. Pin ha inoltre spinto perché Isontina Ambiente valuti la possibilità di dotarsi si un impianto innovativo di trattamento dei rifiuti secchi residui. Pare senza incontrare grandi sostegni all'interno della maggioranza. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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