Scivola verso il 2024 l’apertura dell’ Aquario di Trieste: al cantiere servono ulteriori interventi

Caldaia, movimentazione vasche, miglioramento elettrico: altri 330 mila euro per sfiorare un totale di 2,6 milioni
Massimo Greco
Foto Bruni Trieste 15.01.22 Aquario e Molo Pescheria
Foto Bruni Trieste 15.01.22 Aquario e Molo Pescheria

TRIESTE. Il Louvre del pesce, questo Aquario dall’interminabile restauro, nuota senza forzare per riaprire il prossimo anno. Vedremo esattamente quando, perché il ’24 conta sui tradizionali 12 mesi quindi la scelta è ampia: alla luce dei cronoprogrammi dei lavori ancora da iniziare, pare sensato parlare della primavera inoltrata, ma ormai i rinvii sono così tanti che nessuno azzarda più la lotteria delle date. Ne discuterà la commissione trasparenza del Consiglio comunale convocata dal presidente Alberto Pasino al mezzogiorno di martedì 21 in sala giunta.

Sul completamento, a distanza di oltre quattro anni da quell’agosto 2019 che vide la chiusura del museo, sembrano esserci novità. Ci eravamo lasciati la scorsa estate, quando emerse che il novantenne Aquario aveva bisogno di una nuova caldaia onde evitare il congelamento di pesci e rettili e che la presa d’acqua marina imbarcava impurità dovute alla manovra delle navi da crociera.

L’assessore Elisa Lodi, che ha maturato una certa pratica in rogne, ha due informazioni rassicuranti: la caldaia, da 80.000 euro più Iva, è arrivata e sarà montata a partire dalla prossima settimana, mentre la pompa dell’acqua è stata spostata e si verificherà in questi giorni se tale accorgimento sarà sufficiente per evitare di iniettare nelle vasche ittiche fango e sporcizia.

Ma sarebbe troppo facile se tutto finisse così, in bellezza, con aria calda e acqua pulita. Infatti Elisa Lodi, su richiesta del servizio Cultura, ha portato in giunta due delibere, preparate dalla dirigente dell’Edilizia pubblica Barbara Gentilini (sull’Aquario, per rendere più fluide le procedure, coesistono più tipologie di appalto...), in materia di movimentazione carichi per le vasche e di modifica-miglioramento degli impianti elettrici. Totale 250.000 euro, di cui 180.000 sugli impianti elettrici e 70.000 per l’altra voce.

A questo punto occorre aggiornare la spesa riqualificativa sostenuta in questo quinquennio: se in agosto il quadro economico suggeriva 2 milioni 264.000 euro, gli ulteriori impegni (caldaia, impiantistica elettrica, movimentazione vasche) indicherebbero 330.000 euro aggiuntivi. Dunque, quasi 2,6 milioni. Accidenti che scoppola, magari averlo saputo quando si era deciso di procedere a un intervento più radicale! Perché rispetto al primo stanziamento pari a 1,5 milioni, l’investimento è salito verticalmente di oltre un milione: una variante da 570.000 euro, poi 200.000 per l’anti-incendio, infine le 330.000 cucuzze per le “rifiniture” di cui sopra. L’appalto era stato vinto dalla triestina Innocente & Stipanovich e dalla sacilese Balsamini.

Diamo infine un’occhiata a quanto scrive Barbara Gentilini nelle relazioni alle ultime delibere. Cominciamo dai 180.000 euro destinati a implementare, modificare, migliorare l’impiantistica elettrica, le luci nella zona d’ingresso principale, nonché quelle al servizio della vasca “oceanica”. Tempo 150 giorni. Si chiedono nuove linee per ogni stabulario, spostamento dei comandi di accensione, rilascio delle dichiarazioni a norma di legge, forometrie per la posa dei cavi, sgomberi e ripristini (intonaci, pavimentazioni, serramenti, tinteggiature, opere in ferro). La movimentazione dei carichi al servizio delle vasche esige 70.000 euro per demolizioni, verricello, vasca trasporto pesce, sgomberi & ripristini. Tempo 90 giorni.

Riproduzione riservata © Il Piccolo