Sciopero, momenti di tensione in porto

L’iniziativa per ricordare la vittima di lunedì innervosisce i camionisti turchi che “forzano” l’imbarco
Di Pier Paolo Garofalo
Lasorte Trieste 12/06/13 - Porto Nuovo, Riva Traiana
Lasorte Trieste 12/06/13 - Porto Nuovo, Riva Traiana

Traffico rallentato ma anche momenti di tensione tra lavoratori locali e camionisti turchi in riva Traiana in occasione, ieri, dello sciopero in porto dopo il mortale incidente sul lavoro verificatosi lunedì scorso. «Nelle realtà più sindacalizzate - giudica Renato Kneipp della Filt-Cgil - l’astensione dal lavoro è stata massiccia o comunque rilevante mentre in quelle che lo sono meno, si sono registrate meno assenze. D’altra parte, data la motivazione della manifestazione, la richiesta di maggiore sicurezza e la commemorazione del camionista, la risposta all’invito delle organizzazioni sindacali era una questione di sensibilità personale».

Ieri sera non erano ancora disponibili dati in merito all’incidenza dello sciopero (iniziava ieri alle 7, per 24 ore) sull’attività dei vari terminal e settori portuali ma le operazioni sono procedute con lentezza rispetto ai ritmi usuali. Sicuramente il breve tempo intercorso tra la proclamazione e l’effettuazione stessa dello sciopero non ha favorito la partecipazione.

L’iniziativa ha innescato, d’altra parte, una situazione potenzialmente pericolosa al molo gestito dalla Samer Seaports and Terminals, in riva Traiana, risolta fortunatamente senza conseguenze, se non economiche. «Nel corso di controlli - racconta Kneipp - gli attivisti hanno notato che marinai turchi stavano assicurando i mezzi, della stessa nazionalità, saliti sul traghetto “Un Istanbul”. Si tratta di operazioni di esclusiva competenza dei portuali, non dei marittimi. Tanto che la Capitaneria di porto, fatta intervenire, ha comminato al comandante una multa di oltre 2mila euro». Paolo Spada, amministratore delegato dell’agenzia marittima, entra nei dettagli della vicenda, con la propria versione. «La notte tra martedì e mercoledì - inizia - è arrivato l’”Un Istanbul”, uno dei ferry che gestiamo. Abbiamo subito iniziato lo sbarco, terminato alle 23. Ieri mattina, verso le 8, abbiamo avviato l’imbarco degli altri Tir e semirimorchi, con l’aiuto di una decina di operatori della Ideal Service che non partecipavano allo sciopero». Ma i portuali hanno tabelle e mansioni lavorative da rispettare e quindi, dopo avere assicurato sulla nave 100 veicoli, hanno terminato l’incarico. «Gli autisti turchi che ancora attendevano d’imbarcare - spiega Spada - a questo punto si sono innervositi. Hanno forzato la mano e in circa 20 sono saliti da soli sul traghetto. A questo punto il capitano ha ordinato ai suoi marinai di porre in sicurezza anche tali mezzi. La nave è salpata dopo le 16». «Una procedura irregolare - continua ad dell’agenzia marittima -, rilevata anche dalla Capitaneria che la sanzionerà, ma che abbiamo preso per motivi, diciamo così, di “ordine pubblico”. La situazione infatti rischiava di degenerare». Poi la nave è partita, lasciando a terra 150 Tir e rimorchi. «Un bel danno economico ma tengo a precisare - conclude Spada - che la “Samer” ha rispettato e rispetta le motivazioni degli scioperanti, tanto abbiamo fatto restare fermo il traghetto “Cemil Bayulgen”, arrivato a Trieste successivamente». Sul tema interviene anche Kneipp: «Sulle questioni della sicurezza non ci sono controparti. Ieri non volevamo creare danni alle aziende ma sensibilizzare tutti, anche enti come l’Autorità portuale e l’Azienda sanitaria, dedicare maggiori attenzioni e risorse alla sicurezza e alla formazione in tale settore».

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