Sciopero in porto a Trieste, anche Tmt congela le sospensioni dei lavoratori

TRIESTE Trieste Marine Terminal come Adriafer. Dopo le lettere disciplinari inviate a 56 dipendenti e l’appello dei sindacati a cancellare le sospensioni per pacificare il porto, anche la società che gestisce il Molo VII opta per non rendere subito operativi i provvedimenti e tenere «in debita considerazione» la richiesta di Cgil, Cisl, Uil e Usb, che domandano di non punire i lavoratori che hanno partecipato allo sciopero irregolare a oltranza contro il Green pass.

La direzione di Tmt si accoda a quanto già fatto da Adriafer e la risposta alle rappresentanze dei lavoratori è praticamente il copia incolla del testo spedito nelle scorse settimane dalla società che sovraintende alle manovre ferroviarie del porto. «Con riferimento alla vostra richiesta di non intervento sanzionatorio – scrive Tmt – siamo a comunicare che la scrivente, pur nel rispetto delle procedure amministrative cui è tenuta ad adempiere, terrà in debita considerazione quanto da voi rappresentato nell’applicazione dei provvedimenti disciplinari, riservandosi di valutare in maniera opportuna i casi disciplinarmente più rilevanti».

Se Hhla Plt Italy ha deciso direttamente di non inviare una decina di raccomandate già pronte a partire, Tmt lascia intendere che potrebbe andare avanti solo per chi si è assentato più a lungo nello sciopero proclamato dal Clpt, giudicato illegittimo dalla Commissione di garanzia e registrato quindi come assenza ingiustificata dai datori di lavoro. Adriafer ha a sua volta congelato l’applicazione delle misure per 37 dipendenti, facendo sapere di non considerarle decadute e di avere un anno di tempo per passare alle vie di fatto. L’Agenzia per il lavoro portuale ha deciso invece di non comminare provvedimenti disciplinari, limitandosi agli esposti in Procura depositati assieme ad Adriafer e Porto Trieste servizi, per chiedere la verifica di decine di sospette false attestazioni di malattia.

Cosa ne sarà delle sospensioni prospettate al momento non è possibile dire. Le misure finiscono congelate, probabilmente in attesa di capire se la situazione nello scalo sarà definitivamente tornata alla calma. «Probabilmente – commenta per la Cgil Paolo Peretti – le imprese intendono dare due tipi di risposte. Quella per i lavoratori che hanno spiegato di non essere stati adeguatamente informati sulla legittimità dello sciopero e quella di chi invece si è difeso sostenendo che l’astensione dal lavoro è stata comunque legittima. L’operatività è il bene assoluto del porto». D.D.A.

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