Sciopero Ikea, adesione massiccia a Villesse FOTO

VILLESSE Adesione massiccia allo sciopero dei lavoratori di Ikea, a Villesse. I sindacati (Filcams-Cgil e UilTucs) parlano di percentuali ben superiori al 50%. L'astensione del lavoro non ha, comunque, impedito al megastore del colosso svedese di aprire i battenti. I dipendenti hanno incrociato le braccia per protestare contro «le inaccettabili proposte avanzate al tavolo per la definizione del nuovo integrativo aziendale».
«Tale decisione - spiega Marisa Furlan della Uiltucs - giunge dopo due incontri (25 giugno 2015 a Roma e 3 luglio 2015 a Bologna) dove l’azienda, al tavolo di confronto, ha manifestato rigidità su tutte le sue posizioni e dopo la pervicace insistenza a riproporre tagli lineari al salario dei lavoratori, attraverso la decurtazione della maggiorazione domenicale e festiva e la variabilizzazione del premio fisso aziendale. La disdetta unilaterale di oltre 20 anni di contrattazione da parte di Ikea è stato un gesto politico di rottura, che prosegue nella rigidità di una posizione incentrata sui tagli insostenibili».
Rincara la sindacalista della Uiltucs: «I lavoratori di Ikea hanno già scioperato nel mese di giugno in tutti e 21 i punti-vendita italiani per mandare un forte e chiaro un messaggio all’azienda: oggi, di fronte a una posizione aziendale del tutto inaccettabile e in mancanza di margini di trattativa, hanno deciso di scioperare ancora a livello nazionale (interessati ancora tutti e 21 i punti-vendita), in difesa del proprio contratto integrativo e dei propri diritti, e chiedono all'azienda di rivedere le proprie posizioni: per continuare a sostenere che “Ikea sia un bel posto in cui lavorare”, è necessario difendere diritti, salario e dignità!», la sottolineatura di Furlan che parla a nome della segreteria territoriale della Uiltucs di Gorizia.
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