Sciopero e blocco delle merci all’Alcatel

Nuova mobilitazione allo stabilimento Alcatel Lucent: sciopero scaglionato per reparti e presidio della portineria con il blocco delle merci, da attuare a sorpresa nei prossimi giorni. L’iniziativa è stata votata a maggioranza assoluta, da tre assemblee che si sono svolte nel sito produttivo di via Monte d’oro.
In una lunga nota le Rsu dello stabilimento spiegano che con il nuovo sciopero vogliono «ribadire all’azienda che se apre la procedura di vendita, o mette in campo azioni di ritorsione, siamo pronti a bloccare ad oltranza lo stabilimento e le produzioni. Inoltre - avvertono - se il presidio alla portineria venisse forzato, siamo pronti a sospendere subito tutte le attività lavorative».
Ricordando poi al mondo politico che «non può ignorare quanto sta accadendo», le Rsu chiedono l’apertura di «un tavolo ad alto livello con la presenza della presidenza del Consiglio e dei vertici di Nokia e Alcatel Lucent, per garantire un futuro occupazionale a tutti i lavoratori italiani del gruppo e nella fattispecie dello stabilimento di Trieste».
Le Rsu concludono la nota affermando che «Governo, Regione e tutte le istituzioni locali non possono consentire una cessione che nell’arco di qualche anno porterebbe alla perdita di 850 posti di lavoro».
Qualche dato sulle intenzioni di Alcatel Lucent Italia si dovrebbe intanto conoscere oggi. Il ministero dello Sviluppo economico ha convocato nel pomeriggio un tavolo al quale siederanno i vertici di Alcatel Lucent Italia, rappresentanti delle Regioni dove hanno sede siti del gruppo (Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Lazio e Campania) e le organizzazioni sindacali (segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm e Ugl, e le Rsu delle varie sedi).
Oggetto dell’incontro è la “Verifica del piano industriale”, come riporta la convocazione. Un tema generico, secondo i rappresentanti sindacali, che in realtà nasconderebbe comunicazioni dell’azienda soprattutto sullo stabilimento triestino. I sindacati stessi affermano infatti di aver ricevuto notizie precise circa un’accelerazione delle procedure di vendita del sito di Trieste.
Il possibile acquirente, di cui si parla da da tempo, sembra essere la multinazionale Flextronics, che da anni fornisce allo stabilimento di Trieste elementi prodotti in Romania. Minori probabilità sembra avere un altro grosso gruppo americano, Jabil Circuit, con due stabilimenti in Italia, che, sempre secondo fonti sindacali , negli ultimi tempi è stato molto attivo nella “competizione” a distanza con Flextronics.
Al tavolo ministeriale oggi saranno presenti anche le Rsu dello stabilimento di via Monte d’oro, il vicesegretario della Fiom provinciale Sasha Colautti, e Antonio Rodà, segretario provinciale della Uilm.
Colautti, come del resto Rodà non nasconde la preoccupazione per i contenuti della riunione. «Un incontro incentrato principalmente sullo stabilimento di Trieste - osserva - lascia prevedere che Alcatel Lucent comunicherà l’inizio della procedura di cessione. Ci attendevamo - rileva - di essere riconvocati dalla presidente della Regione, Serracchiani, dopo le verifiche che aveva preannunciato. Invece è arrivata la convocazione del ministero. Questo silenzio di Serracchiani mi sembra abbastanza grave. Cosa fa la Regione per tutelare l’attività dello stabilimento di Trieste?».
Della complessa partita, non va dimenticato, fanno parte circa 430 lavoratori interinali, che nel sito di via Monte d’oro svolgono pressochè le stesse mansioni dei 340 dipendenti a tempo indeterminato.
Nella possibile operazione di vendita gli oltre 400 interinali - con contratti da un mese, tre mesi e un anno - sono i lavoratori più a rischio. A giugno la maggior parte dei loro contratti sarà in scadenza. E alla luce di quanto sta accadendo non è assolutamente detto che vengano rinnovati. Più di metà degli attuali dipendenti rimarrebbe quindi senza lavoro.
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