Scioperi a Panzano, navi Carnival a rischio

La Fiom scrive al governo e la vertenza arriva in Parlamento. Fincantieri: «Commesse all’estero se continuate così»
Una volante della polizia all'esterno dello stabilimento Fincantieri durante l'ultimo sciopero (Bonaventura)
Una volante della polizia all'esterno dello stabilimento Fincantieri durante l'ultimo sciopero (Bonaventura)

MONFALCONE. Rinnovo dell’integrativo sul quale sindacati e azienda stanno battagliando, il futuro assetto produttivo dei cantieri in Italia ad iniziare da Panzano, il rischio di «esternalizzazioni e delocalizzazioni» di alcune produzioni, in particolare lo scafo. Ma soprattutto la situazione degli appalti che «in Fincantieri hanno assunto dimensioni importanti, con sacche consistenti di illegalità, sotto-salario, evasione, rischi per la sicurezza».

Secondo la Fiom «Fincantieri è un’azienda a capitale misto, ma a maggioranza pubblica» ed è lo Stato a dover rispondere su tutta una serie di questioni aperte, per la Fiom ma anche per gli altri sindacati a iniziare da Fim e Uilm.

Il segretario Fiom Bruno Papignani però non ha atteso oltre ed è passato alle vie di fatto inviando sei lettere per audizioni e incontri, due ai ministri degli Interni Angelino Alfano e della difesa Roberta Pinotti, altre quattro alle Commissioni di Senato e Camera, quelle al lavoro pubblico e privato e previdenza sociale e quelle all’Industria e attività produttive.

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Una mossa che rende ancora più “tesa” la situazione tra Fiom e azienda. In questi giorni sono annunciate altre assemblee, potrebbero essere proclamati a sorpresa anche degli scioperi a Panzano. E che la situazione di “dialogo” con Fincantieri sia arrivata ormai oltre il punto di rottura lo dimostra il monito che arriva dalla stessa azienda. «A Monfalcone la Fiom sta mettendo a repentaglio la firma dei contratti delle prossime navi per Carnival, annunciate un paio di settimane fa. Se continua questa situazione le costruiranno in Germania, Finlandia o Francia. Questa vertenza ha dell’incredibile: protestare davanti a una prospettiva di lavoro di anni».

Una posizione forte giustificata dalla situazione esplosiva in un altro cantiere, a Palermo, come ha messo in evidenza una durissima nota della direzione dello stabilimento. In sintesi l’armatore Ponant proprietario della nave Le Soleal «preso atto della situazione contingente ha autonomamente preferito rinunciare agli interventi programmati evitando di consegnare la propria nave a un cantiere ritenuto non affidabile». La nave è andata a Malta mentre la Carnival proprietaria della Zuiderdam visti i ritardi «irrecuperabili» vede a anche a rischio la crociera del 14 aprile ed è pronta a chiedere i danni a Fincantieri (qualche milione di euro).

Un clima incandescente che sta riguardando tutti i poli italiani. Ieri a Trieste l’azienda ha negato alla Fiom una sala del palazzo della Marineria per fare un’assemblea. La prossima settimana sono in programma degli incontri decisivi tra sindacati e Fincantieri ma vista la situazione conclusioni positive o accordi sono improbabili.

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