Scienze diplomatiche e Dams due corsi “sold out”
Si sono chiuse ieri le immatricolazioni alle lauree triennali e in attesa che le Università di Trieste e Udine diffondano i dati ufficiali relativi all’anno accademico 2015-2016, per Gorizia le prime indicazioni sembrano essere positive.
Nonostante il numero chiuso di Scienze diplomatiche internazionali e lo sbarramento di architettura, l’offerta didattica proposta dai due atenei non conosce contrazioni. I primi ad aver iniziato le lezioni sono stati gli studenti del Dams ed entro la prossima settimana tutto entrerà definitivamente a regime.
Al polo di via Alviano si attendono i “ripescaggi” legati alle eventuali rinunce e lunedì le matricole verranno accolte alle 9 nell’aula magna dell’ex seminario. All’esame di ammissione per aspiranti diplomatici si erano presentati 201 studenti a fronte di una disponibilità di soli 120 posti. Ancora più incoraggianti appaiono i segnali che arrivano dal polo friulano dove la scorsa settimana Relazioni pubbliche registrava un trend di crescita del 41% sulla stessa data del 2014. La professoressa Nicoletta Vasta, direttrice del centro polifunzionale di Gorizia, non nasconde la soddisfazione, ma non si lascia andare ai facili trionfalismi e invita ad attendere i numeri definitivi. Così fa anche la coordinatrice del corso di laurea: “I dati della scorsa settimana sono molto promettenti, ma aspettiamo di confermarli – dice la referente di Rp Renata Kodilja -. L’impressione è che le attività didattiche integrative e la politica dei tirocini abbiano consolidato la base di immatricolazioni alla triennale. Per quanto riguarda il ciclo magistrale la chiusura delle iscrizioni è fissata al 15 gennaio, però in generale possiamo dire che rileviamo affluenze di studenti laureati in altri atenei. Per la maggior parte vengono dal Triveneto, ma non manca il resto d’Italia. Questo è dovuto all’anima didattica che ci deriva dalla facoltà di Lingue. Oggi una base linguistica solida è richiesta ovunque”. Tesi questa sposata dagli studenti di Scienze diplomatiche internazionali che, per il ciclo specialistico, chiedono all’ateneo di Trieste corsi in lingua inglese. Nel ricordare il primato nazionale della facoltà nella classifica Censis per l’area di Sociologia e Scienze Politiche 2015, il rappresentante degli studenti Francesco Saltarin spiega: «La riforma 3+2 ci ha penalizzati, ma continuiamo a difenderci bene. La laurea triennale negli anni ha saputo riallinearsi, i ragazzi sono molto contenti e i numeri sono buoni, ma dopo il primo ciclo, molti scelgono di andare all’estero. Per questo chiediamo dei corsi in lingua inglese, anche se sappiamo che sono difficili da attivare per un’università pubblica».
Per onor di cronaca, bisogna però dire anche che alla laurea magistrale nel 2014 si erano iscritti 13 esterni e che per quest’anno il numero è arrivato a quota 15. Non secondario è il fatto che, in media, i laureati goriziani che ogni anno riescono ad aggiudicarsi un posto nei bandi della Farnesina variano dai due ai quattro, segno che la qualità non è in ogni caso in discussione. «Sono ragazzi motivati che hanno voglia di studiare – osserva il professor Georg Meyr, coordinatore del Sid -. Anche le università risentono della stretta economica generale: non abbiamo la possibilità di fare contratti come 15 o 20 anni fa per le materie opzionali, ma il livello didattico è rimasto comunque alto».
Stefano Bizzi
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