Scienza under 18, magie di studenti che giocano a fare gli inventori

Alla sua decima edizione il Festival della Scienza under 18 ha invaso da ieri ancora una volta il centro di Monfalcone, rendendo protagonisti bambini e ragazzi, impegnati nel fare e, soprattutto, spiegare esperimenti e studi, applicazioni informatiche e prototipi. Alla spalle il lavoro svolto in classe, c’è chi, come gli studenti della terza A del liceo artistico Max Fabiani di Gorizia hanno portato nella Galleria comunale d’Arte contemporanea delle “casse” in legno e compensato in grado di funzionare da amplificatore passivo per la musica riprodotta dagli smartphone. Oggetti belli, in grado di coniugare forma e funzione, come da tradizione del design industriale italiano. I bambini della primaria di Fogliano Redipuglia hanno invece usato cartoncino, bastoncini e tappi di bottiglia per produrre automobiline non solo riciclabili, ma a propulsione ad aria: quella contenuta nei palloncini appiccicati sul pianale e gonfiati con una pompa per ruote da bicicletta. Per gli alunni della quinta D della Duca d’Aosta lo studio del cervello è andato di pari passo con quello dei giochi che possono aiutare a tenerlo sveglio: gli scacchi, la dama, il tangram. Così ieri bambini e bambine, affiancati dalla docente Elena Russo, hanno spiegato ai visitatori del festival, nello spazio allestito in piazza della Repubblica, non solo la genesi e il funzionamento del cervello, ma anche dato lezioni di scacchi. C’è chi ha preferito la dama, anche perché le pedine si potevano mangiare e non in senso figurato: a sostituire quelle classiche dei biscotti alla vaniglia e al cacao. Nella Galleria comunale gli studenti dell’Isis Bem hanno invece aiutato a comprendere con il loro modello in scala e dotato di collegamenti sotterranei il funzionamento del lago di Doberdò, che gli speleologi stanno indagando. Il festival rimane un’occasione di scoperta, non solo per genitori e nonni, ma anche per gli studenti e gli insegnanti coinvolti. Sempre di più. Come ricordato ieri nel corso dell’apertura dalla presidente di Su 18 Isontina, Giuliana Candussio, all’edizione 2019 partecipano 44 scuole con oltre un centinaio di exhibit. E il raggio di azione del festival, che collezione partnership scientifiche di rilievo, si sta ampliando sempre più, perché al Malignani di Udine si è affiancato il liceo Galilei di Trieste e l’Isis Manzini di San Daniele. Pensata per promuovere il sapere scientifico e la sua divulgazione tra i più giovani, la manifestazione, promossa sempre dall’associazione Scienza under 18 isontina con la partnership del Comune, Regione, Fondazione Carigo, Bcc di Staranzano e Villesse, Bcc Turriaco, ha avuto ieri dei giovani e dei giovanissimi come testimonial. Vedi i bambini della seconda della primaria con lingua d’insegnamento slovena Zupancic di Gorizia, vincitori del primo premio dell’edizione 2018 delle Olimpiadi nazionali di problem solving e coding con un videogioco bilingue dedicato alla storia del pittore e scrittore Milko Bambic. Arianna Busolini, Silvia Del Tin e Arianna Nanino della quinta Cba sezione A dell’Isis Malignani di Udine hanno invece confermato che la scienza va declinata al femminile con la loro invenzione della GraPen, una penna con inchiostro conduttivo a base di grafene, utilizzabile per disegnare circuiti elettrici, che le porterà fra l’altro nel marzo 2020 in Tunisia per la manifestazione internazionale I-Fest. E poi c’è chi a scuola non brillava che nella matematica, rischiando la bocciatura al biennio delle superiori, come Aaron Brughiera di Fogliano Redipuglia, ma poi, scoperta la propria passione, ha ottenuto una borsa di studio e l’ammissione alla Facoltà di ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino. All’inaugurazione hanno preso parte anche il sindaco Anna Cisint e Lucio Sabbadini, amministratore delegato di MareFvg, con il cui progetto dedicato sale scuole il festival quest’anno si sta intrecciando. –
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