Scienza e ricerca, in dieci anni tanti passi avanti

Gli anni ’10 hanno marcato la consacrazione della genetica personalizzata: per la medicina di precisione, ma anche per le applicazioni direct-to-consumer, dove basta un po’ di saliva per avere una mappa del Dna da cui comprendere la propria eredità biologica
Una scienziata al lavoro
Una scienziata al lavoro

TRIESTE È stata una decade intensa per la biologia e la medicina quella da poco terminata. Ha visto un tasso accelerato di scoperte e di applicazioni come raramente si era visto prima.

Sulle ali dei progressi nelle tecniche di sequenziamento del Dna, gli anni ’10 hanno marcato la consacrazione della genetica personalizzata. Per la medicina di precisione da un lato, che ora consente terapie mirate sul background genetico del paziente, ma anche per le applicazioni direct-to-consumer, dove basta un po’ di saliva per avere una mappa del Dna da cui comprendere la propria eredità biologica. Sempre grazie alla genetica, la scorsa decade ha visto le prime terapie genetiche per la cura delle malattie ereditarie. Sono oggi cinque quelle già approvate, più altre due per alcune forme di leucemie e linfomi. Terapie che oggi riescono a trasformare la certezza di morte in guarigione completa. Nel campo della terapia dei tumori poi, gli anni ’10 hanno visto il successo di un cambiamento di prospettiva: invece che avere come bersaglio le cellule del tumore stesso, i nuovi farmaci modulano la funzione del sistema immunitario, attivando i linfociti ad aggredire e distruggere le cellule maligne. In questo caso, successi rilevanti per i tumori dei polmoni e i melanomi.

La scienza inglese dopo la Brexit
Fermo immagine di un video spot trasmesso su Youtube in cui il premier britannico Boris Johnson interpreta un personaggio del film Love Actually (L'amore davvero) rivolgendosi ad una simbolica elettrice ed esponendo cartelli con slogan e promesse sul dopo Brexit, 10 dicembre 2019. ANSA/YOUTUBE


È stata anche la decade in cui il sequenziamento del Dna ha consentito di tracciare la storia evolutiva della nostra specie: fuori dall’Africa una prima volta circa due milioni di anni fa, per generare Neanderthal in Europa e Denisovan in Asia, e poi una seconda volta 100 mila anni fa per espandere Homo sapiens, unico vincitore su decine di altri ominidi e oggi imperatore incontrastato del mondo. Ma gli anni ’10 sono stati anche gli anni delle grandi paure per le malattie infettive (Ebola prima in Africa Occidentale e ora in Congo) e Zika, in Brasile e altri paesi dell’America Latina. Per finire nel dicembre dello scorso anno con la minaccia di una nuova epidemia in Cina, causata da un virus simile a quello della Mers del 2012.

Per gli anni ’20 il livello della sfida rimane alto. Abbiamo sviluppato le tecnologie per l’editing genetico preciso e ci aspettiamo di vederle usate per la cura definitiva di diverse malattie ereditarie, non senza poche preoccupazioni di ordine etico su una loro possibile applicazione sconsiderata. I campi aperti rimangono ancora gli stessi: come rigenerare cuore, pancreas e reni, trovare una terapia che funzioni contro l’Alzheimer, potenziare la terapia dei tumori, applicare l’intelligenza artificiale per migliorare la diagnosi delle malattie. Sarà un decennio interessante e affascinante per la scienza, speriamo sia anche bello da vivere dal punto di vista della società. –

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