Sciami di api e vespe: dieci interventi al giorno per i vigili del fuoco di Gorizia

L'ultimo caso in via Arcivescovado, dove un corposo gruppo di insetti si era fermato su una delle finestre della Curia

TRIESTE Molta curiosità e un po’ di apprensione ha destato ieri mattina l’intervento dei vigili del fuoco in pieno centro storico, per liberare le finestre del palazzo sede della Curia da uno sciame d’api.

Niente di inconsueto, però, per il personale del comando provinciale di via Paolo Diacono che, di questi tempi, ogni giorno riceve in media una decina di chiamate per lo stesso motivo. L’allerta parte da cittadini spaventati di fronte al ritrovamento di un alveare o dall’assedio di migliaia di api o di vespe. Ieri mattina proprio questo è capitato in via Arcivescovado, dove un corposo sciame di api si era fermato su una delle finestre della sede della Curia che si affaccia sulla strada.

I vigili del fuoco sono intervenuti intorno alle 8.30, e con loro c’era anche un apicoltore che, come prevede la prassi, ha pazientemente raccolto gli insetti all’interno di uno scatolone attraverso una sorta di grande “aspirapolvere”, avendo cura di non far loro del male. Le api, infatti, sono una specie protetta, animali preziosissimi per l’ecosistema, e non vanno assolutamente eliminati. Questo rende più lunghe e complesse le operazioni, specie se, come accaduto ieri in via Arcivescovado, le api sono tante e non troppo intenzionate a “collaborare”.

Durante l’intervento lo sciame si è spostato in parte su un’altra delle finestre del palazzo, con i vigili del fuoco che hanno assistito l’apicoltore con una scala e hanno provveduto anche a tenere a distanza i passanti.

«Diciamo che in questo periodo sono interventi estremamente frequenti – spiegano dal comando provinciale di Gorizia –, e solo questa mattina (ieri, ndr) in città abbiamo ricevuto altre due chiamate simili. In media in una giornata si va dalle 8 alle 10 segnalazioni relative ad api o vespe. Ma è normale, perché in questa stagione, con l’alternanza della pioggia e dei primi veri caldi, le api sciamano e sono piuttosto irrequiete. Così capita che finiscano nei punti più impensabili e difficili da raggiungere. Così interveniamo noi».

L’importante per i cittadini, in questi casi, è evitare di farsi prendere dal panico, e soprattutto di agire in prima persona andando incontro a grossi rischi. Qualora l’ospite indesiderato fosse uno sciame di vespe, queste non sono specie protetta, e in caso di pericolo per la pubblica incolumità i vigili del fuoco possono intervenire autonomamente. Per le api, come detto, il discorso è diverso: trattandosi di specie protetta solo un apicoltore può recuperarle e spostarle senza far loro del male. I privati possono rivolgersi direttamente agli apicoltori stessi, mentre i vigili del fuoco entrano in azione qualora alveari o sciami interessino edifici pubblici o si trovino in posizioni particolarmente difficili da raggiungere, tali da richiedere mezzi e strumenti adeguati. –


 

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