Schianto nella notte di sabato, muore violinista del Tartini
Una manciata di chilometri appena e sarebbe arrivato a casa, a Caselle di Santa Maria di Sala, vicino a Venezia, pronto a vivere la giornata di Pasqua in famiglia, circondato dagli affetti. Ma Francesco Gaggiato, 28 anni compiuti l’8 marzo, promettente violinista e studente del Tartini, dove viveva durante la settimana e dove stava concludendo gli studi musicali, a casa non è mai arrivato.
La sua vita, finora segnata dai successi in ambito musicale che stavano prendendo sempre più corpo grazie agli studi al prestigioso conservatorio triestino, si è conclusa tragicamente a Caselle contro il ponticello di cemento all’incrocio tra via Rivale e la laterale via Salieri. Ad accorgersi della Mini Minor distrutta, ferma nel fosso a lato della strada, è stato un automobilista che, transitando su via Rivale, ha visto diversi detriti sull’asfalto.
Preoccupato, si è fermato. È bastata un’occhiata nel fosso per capire cosa fosse successo poco prima. L’automobilista ha dato l’allarme quando mancavano pochi minuti alle due. Immediato l’arrivo dei soccorsi: l’ambulanza del servizio di emergenza, i carabinieri di Spinea e Mirano per i rilievi di legge, i vigili del fuoco per estrarre il conducente dalle lamiere della Mini Cooper distrutta.
Ma quando Francesco è stato affidato alle cure di medici e infermieri del 118, è subito apparso chiaramente che per lui non c’era nulla da fare. Era morto sul colpo per lo schianto, inutile ogni tentativo di far riprendere il battito al suo giovane cuore.
Dopo che il magistrato, completati gli accertamenti di legge, ha dato il nulla osta alla rimozione, il corpo del ventottenne è stato trasportato all’obitorio dell’ospedale di Mirano. A meno che il magistrato non disponga l’autopsia per fare luce sulle cause del decesso del musicista, nelle prossime ore la salma di Francesco sarà restituita alla famiglia che potrà organizzare il funerale. La cerimonia con ogni probabilità sarà officiata nella chiesa di San Giacomo, a Caselle, il suo paese natale nel veneziano.
Impossibile determinare l’orario esatto in cui Francesco si è schiantato. Ciò che è certo è che la prima chiamata ai soccorritori è arrivata qualche minuto prima delle due. Nessuno avrebbe assistito all’incidente, peraltro in quel tratto di via Caselle non ci sono case, né ci sarebbero altri veicoli coinvolti.
Al vaglio dei carabinieri le cause dello schianto. Francesco potrebbe esser e stato tradito da un colpo di sonno, tenuto conto anche dell’ora tarda in cui si è verificato l’incidente. Non si escludono nemmeno l’alta velocità o una distrazione, oltre al fatto che la notte dell’incidente c’era l’asfalto bagnato per la pioggia.
Il filo del dolore per Francesco già dall’alba di Pasqua ha unito Santa Maria di Sala a Trieste. Un filo del dolore che sembra risuonare delle note del violino con cui Francesco si esprimeva. Stava studiando una partitura di Schönberg, lo aveva scritto lui stesso su Facebook sabato mattina. Quello spartito resterà sul leggio, ora Francesco, come hanno scritto gli amici, «suonerà per gli angeli».
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