Schianto a Opicina, automobilista indagato

TRIESTE Si chiama Paolo Moroni. È lo chef del ristorante Diana. È indagato per la tragica morte di Raphael Brassi, il giovane centauro di 20 anni, che nel pomeriggio di martedì in sella alla sua Honda Fireblade si è schiantato sulla fiancata della sua Hyundai Tucson. L’accusa è di omicidio colposo.
Un atto dovuto quello del pm Lucia Baldovin che dovrebbe ricevere oggi la relazione e gli atti relativi al tragico schianto, che si è verificato a pochi metri dal quadrivio di Opicina, proprio davanti al passo carrabile che porta al parcheggio del ristorante Diana. Gli agenti anche ieri hanno effettuato nuovi rilevi, che hanno confermato le prime ricostruzioni: nessun segno di frenata e nessun tentativo da parte di Brassi di evitare l’improvviso ostacolo. L’auto di Moroni, un Suv di colore verde, è uscita dal parcheggio del ristorante e ha impegnato la corsia di destra nel tentativo di attraversare la strada. È successo proprio nel momento in cui la Honda guidata dal giovane con in sella un’amica sopraggiungendo dopo aver appunto superato il quadrivio.
L’impatto è stato inevitabile e devastante. Il centauro è stato sbalzato oltre la vettura. Ma nel “volo” ha urtato violentemente - probabilmente con il capo seppur protetto dal casco integrale - contro il portasci anteriore che era fissato sul tettuccio del Suv. È stato un impatto violento se si pensa che la barra è stata completamente staccata dal supporto.
Ma è emerso anche un altro elemento importante: la moto non viaggiava a velocità sostenuta. Secondo gli agenti che hanno condotto i rilievi non si può parlare di velocità non adeguata. Gli stessi agenti stanno anche ultimando l’acquisizione delle testimonianze. Da quanto appreso si tratta di dichiarazioni relative ai momenti successivi all’impatto. Sono stati infatti interrogati a lungo alcuni dipendenti del Diana, colleghi di lavoro dello chef coinvolto nello schianto. Hanno riferito quello che hanno visto subito dopo l’impatto. Sono accorsi sulla strada dopo aver udito il fragore dello scontro. Subito si sono resi conto dell’accaduto e hanno chiamato i soccorsi. Sul posto in pochi minuti sono giunte l’ambulanza del 118 e l’auto medica. Per oltre 40 minuti i sanitari hanno rianimato il centauro. Poi Raphael Brassi è stato trasportato a Cattinara. Ma dopo poco il suo cuore ha cessato di battere.
Ieri intanto lo chef ha nominato il suo difensore. Si tratta dell’avvocato Luciano Sampietro con il quale nel pomeriggio ha avuto un lungo colloquio nel suo studio di via Coroneo.
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