Scelto il partner del cantiere Scoglio Olivi
POLA. È la compagnia zagabrese Kermas Energija, di proprietà dell’imprenditore croato Danko Končar, il partner strategico che con l’iniezione di capitale fresco salverà il cantiere navale Scoglio Olivi (Uljanik Grupa) dal tracollo. La scelta è stata effettuata dalla Direzione e dal Consiglio di sorveglianza aziendale dell’Ulijanik al termine di una lunga seduta. In ballo c’erano altre due offerte vincolanti: una della società Asian Bond Ventures di Hong Kong, l’altra del Gruppo Div di Samobor che fa riferimento all’imprenditore Tomislav Debeljak. Non figurava invece quella del Gruppo Palumbo di Napoli, che pure la stampa croata aveva indicato come uno dei candidati più accreditati per la ricapitalizzazione del cantiere.
Come precisato nel comunicato emesso dalla direzione dello Scoglio Olivi (di cui fa parte il cantiere fiumano 3 Maggio), alla fine è stata scelta la Kermas energija ritenendone l’offerta la più vicina agli elementi e alle finalità del programma di ristrutturazione aziendale concordati con gli azionisti. L’entrata del partner per la ricapitalizzazione era condizione imprescindibile per far partire il piano di ristrutturazione aziendale, legato alle garanzie fornite dallo Stato croato che hanno avuto il via libera da Bruxelles. Resta da definire l’impegno finanziario e dunque il peso che nell’azionariato dell’Uljanik avrà la Kermas Energija: di questi aspetti si parlerà in una prossima assemblea degli azionisti.
Danko Končar intende ridurre di molto l’attività di costruzione di navi nel cantiere di Pola per destinare buona parte degli spazi produttivi alla riparazione e manutenzione delle navi e di imbarcazioni di lusso. A suo tempo l’imprenditore aveva dichiarato che lo stabilimento, per rimanere in vita, deve essere inclusoi in una rete di cantieri europei con i quali presentarsi sul mercato cantieristico. «Molti cantieri navali in Europa sono stati chiusi - aveva detto Končar - a causa della spietata concorrenza di quelli asiatici: non rimane altro che unire le forze per essere più efficienti».
Ora la direzione aziendale e la Kermas energija definiranno insieme il piano e programma di ristrutturazione e diversificazione dell’attività produttiva. Ma già da tempo è noto che il piano prevede un esubero di circa mille lavoratori, per ciascuno dei quali è stata predisposta una buonuscita di circa 15.000 euro.
A Pola rimarrebbero circa 1.700 dipendenti (erano 12 mila ai tempi dell’ex Jugoslavia). In via prioritaria però il nuovo partner dovrà consolidare la situazione finanziaria del cantiere per consentire il versamento dei salati e il proseguimento dell’attività produttiva.
Intanto la vicepremier croata e ministro dell’economia Martina Dalić ha detto che in futuro verrà meno l’aiuto dello Stato ai cantieri in crisi. «L’unica forma di sostegno - ha dichiarato nel corso di un convegno sul futuro della cantieristica nazionale - sarà la creazione di un fondo di garanzia, da cui potranno però attingere solo i cantieri finanziariamente in salute». (p.r.)
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