Scegli la varietà e ordini al telefono. A Trieste la cannabis light arriva a domicilio

Nuovo servizio lanciato dal marijuana shop di San Giacomo. Affari a gonfie vele. Ma c’è chi protesta
Silvano Trieste 2019-09-28 L'erba proibita
Silvano Trieste 2019-09-28 L'erba proibita

TRIESTE Non solo pizza, sushi e gelato. Da questa settimana a Trieste sarà possibile ordinare a domicilio anche la cannabis. Con un semplice colpo di telefono, un fattorino consegnerà direttamente a casa le infiorescenze di marijuana, ma anche foglie, oli, resine, caramelle e tutti i prodotti derivati da canapa e cannabidiolo. Il servizio è attivo in altre città italiane, come Roma, Milano, Torino, Firenze e arriva nel capoluogo giuliano su iniziativa del grow shop e weed house “L’erba Proibita” di via dei Giuliani.

Per pubblicizzarlo il titolare dell’attività - il triestino Matteo Brunch, classe 1988 - ha pensato pure ad un volantinaggio casa per casa. In molti, quindi, stanno ricevendo nella cassetta della posta i depliant con l’elenco delle varietà di cannabis offerte e il relativo listino i prezzi (si va dai 10 euro per un grammo di Sweet Kiss ai 12 per la stessa quantità di Banana Smash). Più di qualche triestino, però, è rimasto spiazzato nel trovare quel volantino tra le raccomandante e le bollette, e non ha per nulla gradito l’idea. Che, come prevedibile, farà ulteriormente discutere, riaccendendo le storiche contrapposizioni tra favorevoli e contrari.

A questi ultimi Brunch risponde chiarendo l’assoluta legalità e regolarità dell’operazione. «La nostra attività risponde ai requisiti della legge 242 del 2016 e non contrasta la norma sugli stupefacenti (D. P. R. 309-1990). I nostri prodotti sono made in Italy e legali al 100%, con un principio attivo inferiore alla soglia di legge dello 0, 5%, riconosciuto come non dannoso dalla comunità scientifica internazionale. La canapa - prosegue - è una pianta dalla tradizione millenaria che ha moltissimi utilizzi: terapeutici in primis, come recentemente dichiarato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma anche tessili e industriali».

Brunch ha aperto “L’erba proibita” a fine 2017, dopo un periodo in Olanda dove ha conosciuto da vicino il mondo della canapa legale. Prima di investire nello shop, però, ha lavorato come meccanico, operaio e nel campo della ristorazione. Quella di via dei Giuliani, per lui, non è una semplice rivendita ma «un hub dove scambiare idee, informazioni e opinioni». «Ci siamo inseriti in quartiere storico di Trieste proponendoci come spazio di aggregazione aperto a tutti, vissuto quotidianamente da clienti abituali e occasionali ma anche semplici curiosi».

Una scommessa che, a distanza di quasi due anni, sembra funzionare: «Con il servizio delivery ho appena assunto un secondo dipendente. Ci vengono a trovare persone da tutta la provincia e dalla regione, con l’e-commerce online abbiamo effettuato ordini fino in Sicilia e Sardegna - racconta -. Siamo fornitori di grandi negozi di Roma, Bologna e Milano, che apprezzano la qualità delle produzioni. E per il futuro il sogno è costruire una filiera corta che coinvolga aziende agricole e rivenditori del Friuli Venezia Giulia, innescando un meccanismo di economia circolare». —


 

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