Scatta una foto e precipita dal Sacrario
REDIPUGLIA. Grave infortunio, ieri pomeriggio, al Sacrario militare di Redipuglia. Protagonista suo malgrado il friulano Lionello Fabris, 54 anni, salito lungo i gradoni dell’imponente monumento assieme alla moglie e alcuni amici durante un’escursione nei luoghi della Grande Guerra. Giunto al terzultimo dei 22 gradoni, sulla destra guardando il Sacrario, Fabris, che risiede a Tricesimo, ha imbracciato la macchina fotografica intenzionato ad immortalare la moglie con sullo sfondo le tre grandi croci che si trovano sulla sommità della cappella. Ma è indietreggiato troppo, senza accorgersi che proprio i gradoni, o meglio il terrapieno che permette di varcare ogni singola scalinata, sono privi di qualsiasi tpo di protezione.
È così caduto a terra, dall’altezza di almeno due metri e mezzo, sbattendo violentemente il viso. L’uomo, che era cosciente e perdeva copiosamente sangue, è stato soccorso dalla stessa moglie e dagli altri componenti della sua comitiva, che hanno provveduto ad allertare immediatamente il 118. Sul posto un’ambulanza e un’automedica, i cui sanitari, stabilizzato lo sventurato turista, ne hanno verificato la gravità e immediatamente fatto intervenire l’elisoccorso per il trasporto d’urgenza all’ospedale dei Santa Maria della Misericordia a Udine. Le sue condizioni sono gravi, ma non corre pericolo di vita.
Nella caduta Fabris ha riportato un trauma facciale non commotivo, un trauma toracico, la frattura di un polso, ma anche la rottura di alcuni denti. Un incidente che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, in quello che è il luogo più frequentato in assoluto da chi arriva a Redipuglia per visitare i luoghi in cui si combattè la prima guerra mondiale. Incidenti come quello occorso ieri a Fabris non sono frequenti, anche se si deve mettere grande attenzione percorrendo i gradoni, privi di qualsivoglia protezione.
Quello di Redipuglia, il più grande ed imponente Sacrario militare esistente sul territorio italiano, è meta ogni anno di migliaia di visitatori. Costruito nel 1938 interamente utilizzando marmo chiaro, dietro alla tomba del Duca d’Aosta sono stati successivamente collocati cinque monoliti in granito (con le urne dei generali Antonio Chinotto, Tommaso Monti, Giuseppe Paolini, Giovanni Prelli e Fulvio Riccieri). Alle loro spalle quello che è considerato un formidabile ed ordinato schieramento delle tombe degli oltre centomila soldati caduti, sistemati su 22 gradoni, ciascuno largo 12 metri ed alto 2.50, coronati da un marmoreo architrave con la scritta in rilievo “Presente” ripetuta per tutti i gradoni. Un monumento e una vista mozzafiato, che anche lo sventurato turista voleva immortalare, verso la fine del Sacrario in cui sorgono due grandi tombe comuni nelle quali sono racchiusi i resti dei militari rimasti ignoti.
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