Scatta l’offensiva anti furbetti a Trieste: Esatto invia 3mila ingiunzioni
La società deve recuperare un milione e mezzo di bollettini non saldati nel corso del 2017. La metà dei “morosi” non ha pagato le rette dei nidi, il servizio di doposcuola e la mensa dei figli
Silvano Trieste 14/12/2015 Esatto, la fila di persone in attesa
TRIESTE La “task force” anti-morosi di Esatto, costituita nello scorso autunno, è entrata in azione tra la fine del ’17 e l’inizio del ’18: ha esordito spedendo 3 mila ingiunzioni ad altrettanti utenti che si sono dimenticati di saldare qualche balzello collegato a servizi comunali. Il volume finanziario di questo primo “ripasso” ammonta a 1,5 milioni di euro. La metà delle gabelle da recuperare riguarda le attività educative gestite dal Municipio: bollette inevase di “nidi”, integrazione scolastica, mense...
Si tratta di un dato socio-economico piuttosto interessante sui comportamenti delle famiglie quando si fatica a doppiare il giorno 27 del mese: la tariffa educativa può aspettare.
Il presidente della società esattoriale, il forzista Andrea Polacco, nel fornire queste cifre, coglie l’occasione per rivolgere un messaggio moderatamente rassicurante per l’utente moroso/disattento: «Chi riceve l’ingiunzione può ottenere la rateizzazione del pagamento, quindi venga nei nostri uffici in piazza Sansovino, possibilmente nelle ore pomeridiane per non intasare l’affluenza, dove per questo tipo di pendenze operano tre sportelli dedicati».
«Causa motivi tecnici, possono essersi verificati - aggiunge Polacco - errori formali nella formulazione degli atti, per cui non escludiamo che qualche ingiunzione sia pervenuta a chi già aveva pagato nei tempi e nelle forme corrette. In questi casi l’utente venga con la ricevuta, in modo tale da regolarizzare la sua situazione». Polacco, che è un avvocato, raccomanda ai destinatari di non sottovalutare l’ingiunzione ricevuta, perché, trascorsi i termini per onorarla o impugnarla, entra nella fase cautelare ed esecutiva: il pignoramento è dietro l’angolo.
Rodato il funzionamento con questo primo assaggio, la “task force” di quattro unità, che agisce alle dipendenze del direttore Davide Fermo, passerà ad altri pressing riscossivi. Il prossimo sarà dedicato alle intimazione ad adempiere, ovvero a chi ha già ricevuto un’ingiunzione e ha fatto lo gnorri: anche in questo caso la somma fa 1,5 milioni da riscuotere e anche in questo caso la gran parte dei morosi glissa sui servizi educativi.
E dopo - spiega Polacco - s’innescherà progressivamente la routine della riscossione. Partiranno le ingiunzioni relative alla tassa rifiuti non pagata negli anni 2013-14-15-16, seguite dalle infrazioni del Codice della strada delle annate 2015-16, che l’automobilista pensava fossero ormai andate in cavalleria.
Infatti, in passato era Equitalia a occuparsi della parte coattiva del regime riscossivo, poi un anno fa il Consiglio comunale, deliberando in tema di contratto di servizio e riprendendo esperienze di altri enti locali, aveva deciso che l’intera responsabilità dell’operazione-morosi andasse attribuita a Esatto. Ricordiamo che la società è interamente “in house” e appartiene al 100% al Comune di Trieste. Quindi Esatto, non potendo più delegare compiti all’ex Equitalia, ha dovuto attrezzare un ufficio ad hoc. Nell’estate dello scorso anno la società ha così organizzato una selezione pubblica allo scopo di arruolare tre addetti alla riscossione coattiva e un “ufficiale”. In piazza Sansovino erano arrivate 155 domande, in massima parte relative al posto di addetto, mentre una quindicina di curricula aspiravano al ruolo di “ufficiale”. L’esame, articolato in titoli-scritto-orale, richiedeva il diploma di scuola media superiore, con il riconoscimento di maggiore punteggio per i laureati. Per l’ufficiale era necessario un apposito “patentino” rilasciato dal Tribunale. Alla fine delle prove sono stati selezionati i quattro nuovi addetti, che sono così andati a formare il servizio riscossivo-coattivo.
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