Scatta la stretta contro chi supera i limiti a Trieste: arrivano cinque nuovi autovelox fissi

Pronti i primi due in via dell’Istria e a Sant’Andrea, a giorni saranno montati altri tre fra Università, strada di Fiume e Barcola

TRIESTE. Prosegue la battaglia del Comune contro gli “automobilisti-piloti”. Sono stati installati ieri, infatti, due nuovi box arancioni per autovelox in altrettante parti della città. I nuovi “porta autovelox” fissi hanno fatto la loro apparizione in via dell’Istria, vicino al cimitero di Sant’Anna, e in passeggio Sant’Andrea, in direzione centro.

I due box appena “nati” si sommano ai tre già presenti lungo le strade dell’immediata periferia urbana, installati un paio di anni fa in via Flavia, all’altezza della zona industriale, all’inizio di viale Miramare, poco prima della stazione entrando a Trieste, e infine in via Marchesetti, esattamente dove nel 2016 era stata investita e uccisa la studentessa Giulia Buttazzoni.

La lotta da parte del Comune contro chi preme troppo sull’acceleratore, però, non è finita qui: nei prossimi giorni altre tre “true box”, come vengono definite le scatole arancioni in termini tecnici, verranno montate in altrettante aree cittadine: in via Valerio, sulla direttrice verso l’Università e il centro cittadino, in strada di Fiume, anche qui nella parte in discesa verso la città, e infine in viale Miramare, questa volta all’altezza del park Bovedo, in direzione Sistiana.

I box, che non conterranno sempre lo strumento di rilevazione, dal costo di duemila euro ciascuno, sono ampiamente visibili di giorno a causa del loro colore arancione, e di notte grazie a una lucina lampeggiante posta sulla loro sommità. E ciò in modo da dissuadere gli automobilisti a premere sull’acceleratore in quelli che sono considerati punti particolarmente pericolosi, vicini cioè a passaggi pedonali o a incroci in cui nel passato recente si sono peraltro registrati incidenti e, soprattutto, investimenti.

Gli “armadi” per il controllo della velocità veicolare sul territorio comunale sono infatti considerati importanti fattori di dissuasione rispetto al superamento dei limiti di velocità esistenti. I “true box” sono costituiti da strutture metalliche all’interno delle quali è possibile appunto collocare dispositivi di rivelazione della velocità veicolare, di volta in volta presidiate dalla Polizia locale.

I controlli, come ricorda il comandante Walter Milocchi, continueranno a essere comunicati ogni lunedì, e a cadenza regolare i box verranno “riempiti” con gli strumenti necessari a verificare la velocità delle auto in transito. In quei frangenti, in base a quanto prevede la legge, qualche metro prima delle postazioni arancioni saranno presenti dei cartelli che avvertiranno gli automobilisti dell’attivazione dei box.

«Queste nuove postazioni fisse fanno parte di un programma iniziato dall’amministrazione comunale più di due anni fa e che ha dato dei buoni risultati – afferma il vicesindaco con delega alla Sicurezza, Paolo Polidori – perché nei tre tratti dove sono stati già montati l’incidentalità si è ridotta notevolmente. Siamo convinti di contribuire indirettamente a dare ai cittadini una città più sicura – prosegue Polidori – perché grazie all’installazione di questi box di rilevamento della velocità si creano i presupposti per una diminuzione delle aree pericolose per l’attraversamento pedonale».

La lotta ai viziosi dell’acceleratore non si esaurirà con l’installazione di queste otto “true box” in altrettante zone della città. «È nostra intenzione – annuncia Polidori – montarne altre anche sulla Grande viabilità. Sarà un’operazione non semplice in quanto, trattandosi di una strada in gestione all’Anas, servono diverse procedure per la loro attivazione» «Nel frattempo – conclude il vicesindaco – nelle zone più pericolose dell’arteria proseguiranno le rilevazioni da parte della Polizia locale attraverso il vecchio ma sempre efficace telelaser».
 

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