Sbarcano in Ponterosso i dehors a "elle"

A giorni, dopo l’ultima parola della Soprintendenza, la delibera che regolamenterà gli arredi dei locali nella rinnovata piazza
Tavolini all'aperto in piazza del Ponterosso
Tavolini all'aperto in piazza del Ponterosso

TRIESTE. Dalle “venderigole” ai dehors. Il ritorno all’antico di Ponterosso fa i conti con i tempi che corrono. E i primi che ci tengono ad adeguarsi al volo - dopo aver aspettato la fine di un cantiere che s’è allungato in corsa, nella miglior tradizione delle opere pubbliche - sono quelli che lì, in piazza, ci lavorano.

La giunta Cosolini allora - alle prese con le ultime cartucce amministrative da poter sparare prima del voto, e per riuscire a far recuperare agli addetti ai lavori il tempo che questi considerano fin qui perduto - sta bruciando le tappe in modo che già fra pochi giorni gli esercenti che orbitano attorno alla piazza rimessa a nuovo abbiano titolo, con una delibera, a sistemare appunto tavolini ed arredi esterni per raccogliere i frutti della bella stagione in arrivo: un primo accenno, decisamente parziale, lo si sta avendo tra ieri e oggi 1 maggio, con alcuni tavolini esterni in più rispetto a quelli già esistenti “lato” via San Spiridione, già fruibili per effetto di una deroga con la quale il Comune concede in regime gratuito “deregolato”, per il tempo di un week-end, l’occupazione del suolo pubblico ai locali della zona.

La sistemazione finale di questi dehors (che godono del recente alleggerimento delle regole “estetiche” da tenere per effetto di un accordo tra il Comune e la Soprintendenza dopo che se n’è andata l’ex soprintendente ai Beni architettonici e paesaggistici Maria Giulia Picchione) è il risultato di una “trattativa” tra lo stesso Comune e i rappresentanti di esercenti e commercianti interessati alla rivoluzione, alla presenza degli assessori al Demanio Andrea Dapretto e alla Mobilità Elena Marchigiani, la vera titolare dell’operazione dehors.

Il “patto” prevede il disegno di un’ideale “L” a bordo piazza. Ai locali verrà infatti autorizzata la posa di arredi esterni lungo l’intero lato opposto al Canale, quello di via Genova per intendersi, con la naturale interruzione nel tratto di strada di via Roma che la piazza la taglia, ovviamente. Dovranno essere distanti, verso l’interno della piazza stessa, un paio di metri dal perimetro del marciapiedi, e occupare nel contempo uno “spessore” di tre metri, non di più, in modo da non debordare verso il cuore della piazza. Esistendo già i tavolini sul lato opposto al mare, verso via San Spiridione, ecco fatta la “L” nel quadrato della fontana del Giovannin, mentre il quadrato più nuovo, “a mare”, avrà occupato un solo lato su quattro, quello appunto di via Genova, e costituirà un’ideale prosecuzione della “L” in partenza in zona Giovannin.

Ma non di soli dehors nuovi può vivere la nuova Ponterosso. Nella delibera in fase di preparazione in Municipio, in effetti, si prevedono tra le altre cose delle aree di carico e scarico merci e sei parcheggi riservati ai diversamente abili, che insistono sempre su via Genova. I cassonetti delle immondizie ora nei paraggi saranno “spinti” più avanti, verso l’imbocco degli uffici comunali del “retro Carciotti”, ché anche l’occhio vuole la sua parte, adesso che la piazza è tornata pure bella da vedere. Riferimenti, infine, anche agli ulteriori dehors del comprensorio, da quelli già sperimentati al di là di via Genova, sulle pedane sotto i palazzi, per i quali si sta lavorando affinché non sia necessaria l’autorizzazione monumentale se il materiale rientra nel grigio con contorni trasparenti, a quelli da rivedere sulle sponde del Canale, lato opposto, quando il piano di riqualificazione avrà interessato anche quelle parti lì.

Tutto questo, si diceva, è stato il frutto di una “trattativa” tra Comune e categorie che in realtà era stata impostata già mentre Ponterosso era ancora un cantiere, affinché le parti in causa potessero come si suol dire portarsi avanti col lavoro visto che l’estate e le elezioni sono dietro l’angolo. «Aspettavamo di finire i lavori di riqualificazione della piazza per chiudere la questione dehors», osserva l’assessora Marchigiani, la quale tiene a rimarcare il fatto che «si è trattato di un percorso lungo e assolutamente partecipato con i portatori di interesse. Come sempre si lavora a stretto contatto con le categorie». «Il piano di dettaglio - chiosa Marchigiani - è già in fase di definizione negli uffici, a cominciare da quello deputato all’occupazione del suolo pubblico, e dovrebbe approdare in giunta la prossima settimana, ma solo dopo che avremo avuto, ovviamente, le ultime risposte in proposito da parte della Soprintendenza».

Il via libera, insomma, è questione di giorni: dopo il test di ieri e oggi la bella stagione di Ponterosso aprirà con i dehors.
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