Sbarca a Monfalcone la sex doll da 2400 euro

MONFALCONE Ha perfino la french manicure. Sul copriletto maculato di via Terenziana, Carmen indossa un baby doll color salmone che a stento cela le forme. Procaci. Non da modella curvy, piuttosto da barbie. Letteralmente: la Carmen dalla pelle ambrata che siede sul letto matrimoniale del Lola’s sensual shop, negozio monfalconese di Roberto Antonelli, tra l’altro presidente dell’Ascom, è una creatura artificiale, una replicante, una bambola sessuale. Nei lineamenti simile, in tutto e per tutto, a una giovanissima donna. Di taglia minuta, eppure prorompente. Invece è una sex doll che raggiunge il metro e 60 d’altezza e pesa 41 chilogrammi.
Niente a che vedere con le bombole gonfiabili, gadget goliardico degli addii al celibato un po’ ruspanti. Mercanzia surclassata. La nuova frontiera del desiderio supera per immaginazione tutti i pupazzi vecchio stampo. A partire dal prezzo, visto che Carmen – e lo stesso dicasi di Kitty la biondissima gemella “svedese” – costa 2.400 euro. E, per la cronaca, è già stata acquistata, anche se il suo proprietario ha lasciato che Antonelli la esibisse ancora per qualche tempo nel negozio di articoli hard di Monfalcone, dove è diventata ormai un’attrazione. Gingillo costoso perché caro è il materiale di cui è fatto: silicone chirurgico.
Quanto alle fattezze, la bambola è curata nel dettaglio: perfino l’unghia è ricostruita secondo tendenza. Ed è realistica. Sia esternamente che internamente. L’obiettivo, del resto, è quello di determinare una percezione di impressionante verosimiglianza. Si tratta della stessa tipologia di sex dolls finite alla ribalta della cronaca nazionale per il caso di Torino, dove è stata aperta la prima casa di appuntamenti con bambole sessuali. Strutture analoghe sono state inaugurate anche a Barcellona e Mosca.
«Le nostre – spiega il commerciante – sono di serie economica: quelle d’ultima generazione hanno lo scheletro in alluminio aerospaziale e si possono scegliere tutti gli optional. Poi sul mercato c’è un altro modello, di fascia media, il cui prezzo si aggira sui 5.600 euro: presenta un dispositivo termoregolabile attivabile a distanza con un telecomando per far raggiungere alla bambola la temperatura di 38 gradi, proprio come quella umana».
Ma non potrebbe rivelarsi pericoloso per l’utilizzatore finale? «No – replica Antonelli – sono prodotti garantiti». «Nel mercato statunitense, il più vivace per questo prodotto – spiega –, l’ultimissima frontiera è rappresentata dalla bambola con testa interscambiabile e in grado di interagire, vocalmente, col padrone. Qui si tratta però di 20 mila dollari...». Ma c’è un bambolotto anche per le donne? «Sì – conclude il negoziante – esiste, ma io che rivendo dolls da cinque anni non l’ho mai preso, perché è alto un metro e 90 e pesa 60 chili; penso che una signora potrebbe aver problemi a gestire un prodotto di tale stazza...». –
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