Save guarda a Trieste Airport Marchi: valuteremo il bando
VENEZIA «Prima di esprimerci in qualsiasi modo, è necessario per noi valutare il nuovo bando». Enrico Marchi, presidente di Save, il concessionario che gestisce l'aeroporto di Venezia-Tessera e Treviso ed è azionista di riferimento del Catullo di Verona, non cede a facili entusiasmi. Ma con la notizia di ieri, che vede la giunta del Friuli Venezia Giulia dare l'ok alla cessione della maggioranza assoluta dello scalo Ronchi dei Legionari ovvero il 55% del pacchetto significa un notevole passo avanti. Cade, infatti, uno dei due paletti principali che avevano tenuto lontana Save da Trieste.
Le condizioni che Marchi ha più volte espresso negli ultimi mesi (e che da quando ha iniziato ad interessarsi all'aeroporto friul giuliano ormai quasi cinque anni fa) erano sulla possibilità di incidere sulla governance dello scalo e quindi esprimere il management e riguardano, paletto che bisogna capire se cadrà, la valorizzazione di Aeroporti Fvg.
La valutazione a 70 milioni che comprendeva anche i contributi regionali, che come tali sono sottoposti a logiche politiche prima che industriali, avevano tenuto lontano Marchi. Abbassare il prezzo è, con il quadro politico attuale poco friendly nei confronti delle infrastrutture, è oggi ancor più una discriminante. Dopo che la gara per la cessione della minoranza, pari al 45% per un valore di 40,4 milioni di euro, era andata deserta, Marchi è dunque pronto a guardare le carte. Con mille cautele e una certezza: il prezzo dovrà essere più basso e questa è una condizione imprescindibile.
I contributi della regione pari a 3 milioni all'anno e passati dall'aeroporto alle compagnie aeree erano computati per tutta la durata della concessione decennale e portavano il valore a 30 milioni di euro in più. Il ragionamento di Marchi è che se quei contributi non venissero più dati per lo scalo quel plus si tramuterebbe in un minus nelle poste di bilancio e quindi è un elemento che deve essere scomputato dalla valorizzazione dello scalo.
I giochi sono dunque parzialmente riaperti, anche in considerazione che oltre a Marchi a dimostrare interesse per Trieste c'è anche un altro soggetto, F2i. Il fondo di Renato Ravanelli che a Nordest sta valutando anche altri dossier. Si è affacciato a Ascopiave creando scompiglio tra i soci, anche se non ha formalizzato alcuna offerta e rumors lo danno anche sul dossier di A4 Holding che ha tra gli altri asset la concessione del tratto Brescia-Padova.
La cessione della maggioranza, senza ulteriori opzioni di acquisto, andrà a favore di un unico investitore di profilo nazionale o internazionale, che supporti finanziariamente il piano 2016-23 e, parallelamente, migliori i principali parametri tecnico-economici del piano industriale. Tra le modifiche anche l'impegno per il nuovo socio a non vendere per almeno cinque anni dal closing. —
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