Sassi contro i mezzi in transito: preso un ragazzo di 16 anni

Gli altri autori della bravata sono riusciti a fuggire. Dal giardino di via Orlandini giocavano a tiro a segno contro le auto che passavano in via D’Alviano. Incrinato il parabrezza di una Dacia
Di Corrado Barbacini
Lasorte Trieste 05/04/14 - Tor Cucherna Ripulita
Lasorte Trieste 05/04/14 - Tor Cucherna Ripulita

Un ragazzino di 16 anni è stato fermato dalla polizia dopo che - assieme ad almeno un coetaneo poi fuggito - si era divertito a lanciare alcune pietre contro le auto in transito in via D’Alviano. L’episodio si è verificato l’altro pomeriggio. Almeno quattro mezzi sono stati colpiti. In particolare una Dacia che è stata raggiunta da un sasso sul parabrezza che si è pericolosamente incrinato. Le pietre hanno colpito poi un camion con rimorchio e un bus di linea. Ma è probabile che i relativi conducenti non si siano accorti quasi di nulla perché i mezzi sono stati colpiti sui tetti. Sfiorato infine un motociclo il cui conducente per evitare la pietra che stava precipitando, ha effettuato con successo una pericolosa manovra e l’ha appunto evitata

L’allarme è scattato dopo che la Dacia è stata colpita. La vettura era diretta verso il centro. Il conducente si è immediatamente fermato accostando sulla destra. Ha istintivamente guardato verso il giardino di via Orlandini e ha visto due giovani persone che stavano nascondendosi nella boscaglia. Ha telefonato al 113.

Dopo pochi minuti sono giunte sul posto volanti della questura. Gli agenti sono subito andati verso il giardino di via Orlandini da dove, appunto, l’automobilista aveva riferito di aver visto due ragazzi che lanciavano i sassi sulla strada. In pochi minuti gli agenti hanno raggiunto uno dei due ragazzini, perché l’altro nel frattempo evidentemente era riuscito a fuggire facendo perdere le tracce. Anche quello fermato stava cercando di scappare. Avrebbe poi ammesso di aver lanciato i sassi verso i mezzi in transito in via D’Alviano spiegando, ingenuamente, che altro non voleva essere che un gioco. Un gioco che sarebbe potuto diventare una tragedia.

Gli agenti lo hanno accompagnato a casa (abita a poche centinaia di metri) e lo hanno affidato ai genitori che ovviamente non ne sapevano nulla. È stato inviato un rapporto alla procura dei minori. Non è escluso che vengano ipotizzate responsabilità a carico dei genitori che avrebbero dovuto controllare e vigilare sull’operato del figlio. Certo è che gli stessi genitori del minorenne saranno chiamati quanto prima dal proprietario della Dacia danneggiata per provvedere al risarcimento dei danni provocati dal gioco del figlio. Danni che, tutto sommato, sono molto lievi.

Ma sicuramente le conseguenze avrebbero potuto essere più gravi se, per esempio, il parabrezza dell’auto fosse stato sfondato o se il motociclista non avesse avuto la prontezza di effettuare una manovra di emergenza per evitare il sasso che stava precipitando. E infine se fossero state utilizzate pietre di peso e dimensioni più consistenti o se le avessero lanciate con maggior energia.

Intanto gli investigatori stanno cercando anche di identificare il secondo ragazzino, quello appunto che è riuscito a scappare. Anche lui rischia una denuncia alla procura dei minorenni.

Ma i poliziotti sono convinti che il gruppetto di lanciatori “per gioco” fosse stato più numeroso. Ed è in questa direzione che puntano le indagini.

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