Saranno i medici di base ad eseguire i test rapidi su sospetti pazienti Covid in Fvg
TRIESTE Mancano ancora i dettagli operativi, ma l’accordo quadro adesso c’è. D’ora in poi anche i medici di medicina generale - tutti i medici operativi in Fvg e non solo quelli che aderiranno su base volontaria - eseguiranno i tamponi di tracciamento, vale a dire i test antigenici rapidi, su sospetti pazienti Covid.
L’intesa, già definita a livello nazionale, è stata ratificata ieri da sindacati di categoria e Regione, a distanza di 24 ore da quella chiusa con i pediatri. I Dispositivi di protezione individuali e i test saranno forniti ai medici direttamente dal Commissario per l’emergenza Covid 19.
Per sottoporsi ai tamponi, tuttavia, i cittadini non andranno nell’ambulatorio del dottore. Quasi tutti gli studi medici, infatti, non hanno caratteristiche tali da consentire di svolgere il test in piena sicurezza: solo per fare un esempio, non esistono entrate e uscite separate. A questo si aggiunge poi il rischio legato alla promiscuità di molti ambulatori, ospitati all’interno di condomini dove sarebbe rischioso far entrare persone potenzialmente positive al virus. Verranno quindi individuati altri spazi idonei, che potrebbero essere anche piazzali in cui eseguire i test in modalità drive in. La scelta spetterà ad Asugi, che definirà anche le giornate dedicate. I dottori effettueranno il test pure su persone diverse dai loro assistiti e lavoreranno a turno. In pratica si ripeterà quanto già avvenuto con gli esami sierologici svolti in estate sul personale scolastico.
I medici di base, come detto, saranno coinvolti nei tamponi antigenici, quelli ormai conosciuti come rapidi, e li effettueranno sui contatti stretti asintomatici di pazienti positivi già individuati dallo stesso medico e/o segnalati dal Dipartimento di prevenzione. Si tratta del test che viene fatto allo scadere dei 10 giorni di isolamento fiduciario e che consente quindi, in caso di esito negativo, di tornare alla vita di tutti i giorni.
L’intesa è stata sottoscritta dalla Fimmg, rappresentata da Dino Trento, e dal Sindacato medici italiani-Smi con Domenico Montalbano. Oggi arriverà anche la firma di Intesa sindacale e Snami, una pura formalità dopo la pre intesa. L’accordo prevede per ogni medico un compenso di 12 euro a tampone (a livello nazionale si parla di 18 euro in caso di test eseguito nel proprio studio). Il governo ha stanziato complessivamente 30 milioni con il decreto Ristori. «Non ci siamo mai tirati indietro né con il sierologico né con il tampone - ha sottolineato Francesco Franzin, segretario provinciale della Fimmg -. Se si può fare qualcosa si fa. L’unico dispiacere è sentirci accusati di non essere disponibili quando ormai lavoriamo più ore dell’orologio perché l’assistenza dei pazienti è rimasta invariata, mentre è cresciuta la mole di lavoro burocratico, in particolare sul fronte degli isolamenti e delle quarantene. Solo oggi (ieri, ndr) ho ricevuto 25 notifiche di quarantena che vanno codificate e segnalate poi al Dipartimento».
Soddisfatto il vicepresidente della Regione Riccardo Riccardi. «Il fenomeno Covid si presenta con caratteristiche diverse rispetto alla prima ondata. Ha innanzitutto una dimensione molto più ampia. Una delle curve della diffusione del coronavirus riguarda infatti le persone che sono in isolamento: oltre 10 mila. È evidente che avere la Medicina generale in campo per affrontare questa situazione alleggerisce di molto le attività dei Dipartimenti di prevenzione, appesantiti dal lavoro straordinario che stanno portando avanti nella lotta al Covid-19». Insieme all’accordo sui tamponi è stato sottoscritto anche quello che disciplina i rapporti tra la Regione e i medici di medicina generale nel biennio 2020-2021 e delle attività connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19. —
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