«Sarà una struttura mini, ma per far nascere un maxi polo logistico»
Ma allora impianto mini o maxi? Alla domanda Alessandro Vescovini sbotta e commenta sarcasticamente «Si sta evocando il terrore del maxi impianto Snam?». L’imprenditore respinge qualsiasi polemica, spiega che per legge non è più possibile un referendum e e fornisce una tabella che mette a confronto i vari impianti e dove ci sono anche tutte le indicazioni su quantità del gase navi previste. Smart Gas nel suo progetto, spiega Vescovini, prevede anche “zero versamenti a mare”. Un mini rigassificatore che però ha come obiettivo favorire la nascita di un maxi-porto. Nella tabella mancano solamente i dati sulle ore di occupazione del canale di accesso da parte delle gasiere che arriveranno.Si tratta (dati della Smart Gas) di 110 ore l’anno durante le quali (per regolamento Imo) in porto saranno inibite le operazioni di accosto di altre navi. Tra i dati mancano anche le dimensioni dei serbatoi previsti, 36 metri, sei metri in più di quelli della Mangiarotti anche se «Quando ho realizzato il capannone alla Sbe alto 33 metri il principe Carlo Alessandro della Torre Tasso non ha detto nulla» chiosa l’imprenditore.
Non c’è indicazione nemmeno sul sito, che è un’area industriale occupata da un impianto di smaltimento fanghi. Da ultimo i tempi di realizzazione: le speranze di Smart Gas è di ottenere tra gennaio e febbraio l’ok dalla Commissione Via del ministero dell’Ambiente. Poi c’è l’autorizzazione unica e si punta di avere un sì entro settembre, ottobre 2015 e iniziare i lavori che finiranno nel 2018.
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