Sarà salvata l’ultima scritta di Ugo Guarino

Provincia, avviato l’iter per conservare le parole “La verità è rivoluzionaria” sul padiglione L dell’ex Opp

“La verità è rivoluzionaria”. E forse incancellabile. La Provincia di Trieste ha avviato la pratica per tutelare l’ultima scritta di Ugo Guarino sopravvissuta all’interno del comprensorio dell’ex Ospedale psichiatrico di Trieste, a San Giovanni.

L’iniziativa dell’assessore al Bilancio Mariella Magistri De Francesco arriva dopo l’incontro dello scorso novembre con il gruppo Facebook «Salviamo la scritta “La verità è rivoluzionaria”» che ha raccolto oltre 1.900 adesioni. «Si comunica di aver attivato l'iter burocratico, relativamente alla "scritta" di Ugo Guarino del Padiglione "L" (via Weiss 2), inoltrando la richiesta alla competente Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici - scrive l’assessore provinciale -. L'estensione di tale scritta per l'interesse culturale sembra essere l'unica strada percorribile in quanto quella del riconoscimento del diritto d'autore può essere richiesto esclusivamente dall'artista stesso, poiché in vita». E quindi? «Se accolta dal Ministero italiano beni artistici e culturali (Mibac) - aggiunge De Francesco - verrà pertanto integrata la Relazione storico-artistica, contemplando quest'ultima testimonianza dell'attività di Guarino a Trieste, al fine di consentire un'attenzione alla conservazione dell'epigrafe in caso di intervento sulle facciate del padiglione».

Il gruppo Facebook è nato «per salvare l'ultima scritta che testimonia il periodo della deistituzionalizzazione del manicomio di San Giovanni a Trieste». Si vuole evitare la cancellazione come è avvenuto per il graffito simbolo di Guarino "La libertà è terapeutica", rimosso nel silenzio generale durante i lavori di recupero dei padiglioni dell’ex Opp.

Il Padiglione “L”, quello con la scritta “La verità rivoluzionaria”, è inserito nel piano 2015-2017 dei beni alienabili della Provincia di Trieste (valore di inventario 113.724 euro) assieme ad altri beni immobili dell’ex manicomio di San Giovanni (l’ex cappella mortuaria, l’ex portineria nuova, l’ex centrale termica e il lungodegenti donne). L’edificio non ha per ora alcuna destinazione d’uso: esiste comunque un vincolo architettonico da parte della Soprintendenza che ora la Provincia vorrebbe estendere anche alla scritta in modo da salvaguardare l’opera di Guarino. Un’iniziativa importante in attesa della mostra promessa da anni alla quale stanno lavorando il Comune di Trieste e la Fondazione Corriere della Sera. Il neoassessore alla Cultura, Paolo Tassinari, si è impegnato per questa primavera (hashtag #saralavoltabuona). (fa.do.)

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