Sarà cinese il cantiere del ponte di Sabbioncello
SPALATO. La realizzazione del più grande progetto infrastrutturale degli ultimi anni in Croazia – ossia il ponte di Sabbioncello, in Dalmazia – è stata affidata all'azienda cinese China Road and Bridge Corporation. Lo ha deciso l'azienda pubblica che gestisce il progetto, Hrvatske ceste (Strade croate), che ha impiegato quattro mesi per studiare a fondo le offerte pervenute: una “due diligence” che ha portato alla fine alla scelta decisiva. L'impresa cinese, tra le prime quattro compagnie edili nel Paese asiatico, ha battuto la concorrenza tanto del concorzio italo–turco guidato dall'Astaldi, quanto dell'austriaca Strabag, presentando l'offerta più bassa: si tratta di 2 miliardi e 600 milioni di kune, pari a circa 350 milioni di euro.
I cinesi hanno annunciato di ultimare la megastruttura in tre anni, offrendo dieci anni di garanzia dopo la costruzione del ponte. Questi elementi hanno fatto pesare la bilancia in loro favore, portando Hrvatske ceste a scartare l’offerta italo–turca (che aveva proposto un ammontare di 429 milioni di euro) e quella austriaca (441 milioni).
Scelto il nome del vincitore dell’appalto, ci sono ora 15 giorni di tempo per la presentazione di eventuali ricorsi. «Se non perverrà alcun ricorso – è quanto spiegato dal ministro croato del Mare, Trasporti e Infrastrutture, il quarnerino Oleg Butković – il contratto potrebbe venire firmato entro la fine del mese prossimo, mentre i lavori di approntamento dovrebbero così iniziare a primavera. Nonostante l'appalto assegnato a un soggetto straniero, attendo che parte dei lavori spettino ad aziende edili e a cantieri navali croati». Quanto al rispetto del termine di tre anni per la realizzazione dell’opera “chiavi in mano”, «questo - ha detto Butković - sarà l'obbligo derivante dal contratto e del resto siamo di fronte a una compagnia con ottime referenze. È riuscita a costruire grandi opere e dunque non vedo perché dovrebbe incontrare problemi in Croazia».
Butković ha ricordato che il progetto del ponte di Sabbioncello, delle strade d'accesso e della tangenziale di Stagno ha avuto il sostegno dell'Unione europea che ha deciso di assegnare a fondo perduto 357 milioni di euro, coprendo così l'85% delle spese. In pratica alla Croazia resterà l’onere di stanziare una cinquantina di milioni.
Il ponte sarà lungo 2 chilometri e mezzo, avrà un'altezza di 55 metri sulla superficie marina e permetterà di scavalcare il corridoio di Neum, l'unico sbocco al mare della Bosnia ed Erzegovina. «La notizia che il ponte dovrebbe diventare realtà nel 2021 – ha aggiunto Butković – è stata accolta con entusiasmo nella Regione raguseo–narentana, in quanto metterà in comunicazione il meridione della Dalmazia con il resto del Paese. Se la China Road and Bridge Corporation saprà farsi valere a Sabbioncello, non è da escludere che un giorno le sia affidato l'approntamento del secondo ponte che collegherà l'isola di Veglia e la terraferma».
Questa seconda struttura sarà assolutamente necessaria non appena si partirà con la costruzione del terminal container sull'isola di Veglia, progetto di non facile realizazzione per i costi ma assolutamente appetibile perché garantirebbe la movimentazione annua di 5 milioni di Teu.
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