Sappada in Fvg, il Senato dà l'ok

Il ddl che prevede il distacco dal Veneto e la sua annessione al Friuli Venezia Giulia è passato al Senato, a 10 anni dal referendum, con 168 si, 1 no 8 astenuti. Ora il passaggio alla Camera
Uno scorcio di Sappada
Uno scorcio di Sappada

SAPPADA Il ddl che prevede il distacco del comune di Sappada dal Veneto e la sua annessione al Friuli Venezia Giulia è passato al Senato, a 10 anni dal referendum, con 168 si, 1 no 8 astenuti.

Il testo, che ha diviso il gruppo Autonomie, va ora alla Camera. Ap ha detto sì anche se il veneto Mario Dalla Tor ha ricordato come ci siano stati «ben 31 referendum per passare dal Veneto al Friuli o all'Alto Adige» e che forse questo «non è il modo giusto di risolvere il problema» visto che il distacco lo si chiede essenzialmente perché alle regioni a statuto speciale arrivano molti più soldi.

 

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Sappada

 

«Il voto di oggi al Senato ha interpretato con responsabilità e coerenza la volontà della grandissima maggioranza del popolo di Sappada, e questo atteggiamento confidiamo di ritrovare nel passaggio alla Camera dei Deputati». Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, commentando il voto dell’aula di Palazzo Madama che ha approvato il disegno di legge «Distacco del comune di Sappada dalla Regione Veneto e relativa aggregazione alla Regione Friuli Venezia Giulia».

«Alla luce dell’iter lunghissimo e della esemplare tenace con cui i sappadini e le loro amministrazioni hanno mantenuto viva l’attenzione sulla loro causa» - ha aggiunto Serracchiani - esprimo soddisfazione per questo atto parlamentare, molto atteso anche nella nostra Regione".

Serracchiani ha infine precisato che »il passaggio di questo comune è il compimento formale di un’appartenenza identitaria, linguistica e culturale, molto forte e radicata; è la sanzione ufficiale di una lunghissima storia comune. Siamo di fronte a un caso chiarissimo e pacifico, contestualizzato e analizzato in tutti i dettagli anche dal punto di vista costituzionale. Non è una scaramuccia di confine tra Regioni, né - ha concluso - si rischia di aprire alcun effetto domino«.

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