Santuz: piano sicurezza, manca solo l’ok Anas. Gottardo: Autovie spieghi dove troverà i 70 milioni

Santuz: piano sicurezza, manca solo l’ok Anas. Gottardo: Autovie spieghi dove troverà i 70 milioni
TRIESTE
Il piano per gestire le emergenze lungo la A4 ora c’è, ma non è ancora entrato in vigore. «E’ ormai questione di giorni – assicura il presidente di Autovie Venete, Giorgio Santuz – stiamo attendendo l’autorizzazione dell’Anas». Ma spunta anche l’incognita estate: a partire da giugno, l’aumentato traffico dei Tir e l’esodo verso le località di vacanze rischiano di mandare in tilt l’A4. Intanto, a dieci giorni dall'approvazione del cda si attende il via libera dell'ente. L’ultimo incidente lungo la A4 risale a mercoledì pomeriggio e ha bloccato il tratto tra Latisana e San Giorgio per alcune ore. L’incidenza dei sinistri è sempre più elevata, così come quella del numero di mezzi pesanti che transitano lungo la carreggiata, per cui le misure di sicurezza previste da Autovie, insieme ad Anas, polizia stradale e categorie degli autotrasportatori sono indispensabili. Ogni giorno di attesa pesa sulla vita degli automobilisti e dei camionisti, soprattutto ora che l’estate si avvicina. Se l’aumento del traffico pesante è stato evidenziato in molte occasioni dalla società come fattore di forte preoccupazione e come ragione per accelerare gli interventi strutturali lungo la rete – terza corsia in primis -, non è da sottovalutare nemmeno l’incidenza del traffico «vacanziero». Con il mese di giugno – anche se le prove generali sono già state fatte nei fine settimana di bel tempo - l’autostrada inizierà a registrare una massiccia presenza di automobili (provenienti anche da Austria e Germania) dirette nelle principali località balneari della regione. Considerati i ritmi di crescita del traffico pesante proveniente da est e la concentrazione degli spostamenti da parte dei turisti, la situazione si preannuncia fortemente critica. Si tratterà di un ulteriore aggravio per la rete infrastrutturale, e un fattore di rischio maggiore in caso di incidenti stradali. Se la società è già al lavoro per cercare soluzioni in grado di conciliare il traffico abituale con l’esodo estivo, le preoccupazioni restano. Anche perché il piano sicurezza – che prevede un investimento di 70 milioni di euro da parte della società e interventi mirati soprattutto a rendere più fluido il traffico pesante (come l’estensione del divieto di sorpasso, l’installazione di telecamere per rilevare le infrazioni, e la creazione di percorsi preferenziali per le automobili in caso di sinistro ecc.) – non può risolvere tutti i mali. E su questo continua a battere il centro destra.


«Perché si è atteso tanto? Perché la Giunta regionale ha sottovalutato la situazione al punto da togliere ad Autovie Venete gli utili accumulati per destinarli ai soci di Friulia Holding?» insiste Isidoro Gottardo (coordinatore di Forza Italia) che ha presentato un’interrogazione in merito. Soddisfatto per le misure introdotte dal piano sicurezza, Gottardo ritiene però «indispensabile sapere da subito come quel piano-sicurezza da 70 milioni, appena approvato, verrà finanziato e, soprattutto, in quali tempi e con quale priorità Autovie Venete ne abbia programmato la realizzazione. Di tutto questo Autovie non ha mai parlato. Dati sostanziali, senza i quali quel piano rimane una semplice annunciazione». E se la concessionaria può lavorare per migliorare i parametri di sicurezza, ci sono comunque condizioni che non possono essere regolate a livello locale e che alzano inevitabilmente il livello di rischio. I camion che trasportano merci pericolose (si pensi alle autocisterne), ad esempio, non hanno alcuna restrizione secondo la legge italiana. Possono tranquillamente circolare quando il traffico è ai massimi livelli. Lo scorso anno un’autocisterna ha preso fuoco paralizzando per ore l’autostrada e imprigionando famiglie e viaggiatori. In casi come questo la presenza di sole due corsie rappresenta un’aggravante perché il deflusso di eventuali ingorghi è più complesso da gestire. E poi ci sono la guida disattenta e i mezzi di trasporto non sempre adeguati, variabili che hanno causato l’incidente di mercoledì pomeriggio.

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