Santa Fosca, a Valmadorso la Medjugorje dell’Istria
DIGNANO. Una Medjugorje in Istria? Forse è presto per tracciare un parallelo con la vicenda del Santuario della Regina della Pace in Erzegovina. Ma ci sono i presupposti perché la Chiesa di Santa Fosca, nel borgo isolato di Valmadorso (Batvaca in croato), si ricavi un posto tutto suo nella geografia delle grandi mete di pellegrinaggio in Europa. Già ora è infatti ogni anno meta di migliaia di fedeli attirati dalle testimonianze di guarigioni miracolose e dalle storie di 26 donne che dopo la visita sono potute diventare madri, dopo avere avuto problemi di fertilità.
Il portale croato “24sata.hr” riporta l’esperienza del dottor Bernard Niksic Nado, direttore della Clinica di fisioterapia di Osijek, che l’estate scorsa ha più volte visitato la chiesetta. «Un’amica che per la prima volta si è avvicinata alla chiesa - spiega - ha detto di sentirsi molto bene. Si è seduta su una panca in pietra in un angolo davanti alla chiesa e qualcosa ha attratto i suoi capelli in avanti come spinti da un vento che soffiasse dal muro alle sue spalle. Ma non c’era vento. Erano però fermi i capelli della sua amica che stava in piedi dinanzi a lei. Sono riuscito a fotografare il fenomeno». Il medico spiega che prima di venire a Valmadorso l’amica era malata di cancro: metastasi e valore dei marcatori tumorali alle stelle. «Dopo alcune visite alla chiesa - aggiunge - è perfettamente guarita». E poi un’altra storia simile. «Alla mia seconda visita con amici alla chiesa - racconta - a una donna la pancia aveva cominciato improvvisamente a crescere a dismisura, come fosse al nono mese di gravidanza». Dopo la preghiera in chiesa, il pancione era sparito. Alcuni pranoterapeuti giunti sul posto hanno raccontato che avvicinandosi alla chiesa il loro pendolino impazziva.
Il parroco di Dignano don Marijan Jelenic, che svolge la sua missione pastorale anche a Valmadorso, afferma che i miracoli avvengono ormai da anni né si meraviglia troppo delle inspiegabili guarigioni, che dunque per lui sono normali. «I fedeli in segno di gratitudine a Santa Fosca - racconta - lasciano in chiesa gli oggetti più svariati come fazzoletti, accendini, carte d’identità scadute, fotografie e altro che noi custodiamo con grande cura». Gli abitanti di Dignano e dintorni hanno pareri contrastanti sull’argomento: qualcuno crede alle guarigioni, altri no. E c’è una terza categoria che sta nel mezzo. Come dire: le guarigioni miracolose non esistono, ma nell’aria si avverte qualcosa di speciale.
La posizione della Chiesa? Ufficialmente non riconosce i miracoli, e comunque ammette le guarigioni solo dopo aver constatato che i medici non sono in grado di dare una spiegazione. La più vecchia testimonianza scritta di guarigione miracolosa risale al 1681, documentata dall’ allora vescovo Giacomo Tommasini. A Valmadorso - lo ricordiamo - si arriva percorrendo una sterrata di alcuni chilometri svoltando dalla vecchia statale Dignano-Valle.
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