Sanità, parte la gestione con 3 Ass

Al via la fase sperimentale. Accorpamento Trieste-Gorizia
TRIESTE
La riduzione delle Aziende Sanitarie comincia a muovere i primi concreti passi: si parte con la sperimentazione, fino a fine 2008. Previste tre macroaree: Trieste-Gorizia, Udine, Pordenone. Poi si vedrà. L'incontro di ieri tra l'assessore regionale alla Sanità, Ezio Beltrame, e il gruppo di maggioranza della III Commissione consiliare ha definito un percorso che sembra avere messo d'accordo le diverse anime di Intesa Democratica. Il punto focale riguarda proprio il tanto discusso riassetto delle Aziende Sanitarie, con una definizione precisa di tempi e modi per arrivare alle tre strutture in Friuli Venezia Giulia, con un'azienda unica per Trieste e Gorizia, una per l'intera provincia di Udine e una per Pordenone.


Uno schema che potrebbe essere realizzato nel 2009 dopo una fase di sperimentazione che durerà fino al 31 dicembre 2008: la partenza è prevista prima della fine dell'anno (potrebbe essere già ad ottobre), quando il disegno di legge di iniziativa giuntale dovrebbe approdare in Consiglio regionale per la definitiva approvazione. La sperimentazione prevede l'attivazione di strumenti per la gestione unitaria di alcune funzioni e competenze di natura direzionale, con priorità in termini economici ed organizzativi che saranno in capo ad un'unica azienda per ciascuna delle aree vaste, così come definite nel Piano socio-sanitario regionale. Prima ancora è previsto il recepimento in legge degli organismi indicati nello stesso piano, ovvero la Conferenza dei Direttori Generali, di cui fanno parte i direttori generali delle Aziende sanitarie, e il Comitato di area vasta. «Una buona base di partenza su cui lavorare – commenta l'assessore Beltrame – che ha superato diversità di vedute e polemiche. A dimostrazione che quando ci sono le cose da fare, l'accordo si trova con facilità». «Siamo soddisfatti – aggiunge il presidente della III Commissione, Nevio Alzetta – in quanto da posizioni rigide si è trovata la strada comune per un percorso fondamentale nel progetto riformistico di Intesa Democratica».


La Margherita, attraverso il capogruppo Cristiano Degano, predica prudenza e ricorda che la riduzione delle aziende «dipenderà dalle risultanze della sperimentazione. Andiamo avanti, assimiliamo le implementazioni e, solo una volta fatte le opportune verifiche, si potrà procedere». Per Sergio Lupieri è stato dimostrato «che questa maggioranza è capace di fare sintesi e di trovare la giusta soluzione a problemi anche complessi, quando è necessario». Sostanziale condivisione anche dall'ala sinistra di Intesa Democratica. Pio De Angelis (Rifondazione) giudica positiva la riunione di ieri: «Si vede la brace, vedremo se l'arrosto sarà buono». L'esponente di Rifondazione e la consigliere dei Comunisti Italiani, Bruna Zorzini, invitano però a fare in modo che la sperimentazione sia effettivamente tale: «Non c'è alcun automatismo fra questa e la riduzione a tre Aziende Sanitarie». Le linee guida del riassetto del sistema sanitario regionale prevede inoltre una riorganizzazione della rete ospedaliera introducendo il concetto di ospedale di rete all'interno dell'area vasta e definendo nuove tipologie come gli ospedali di rete, gli hospices e strutture intermedie. «Una realtà che nei fatti esiste già» sottolinea l'assessore.


Per quanto concerne il raccordo con gli enti locali, sono previsti tre livelli di concertazione: regionale (con la Conferenza permanente per la programmazione sanitaria, socio-sanitaria e sociale), aziendale (con la costituzione della Conferenza dei sindaci) e distrettuale.

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