Sanità in Fvg, altre 200 assunzioni in arrivo

UDINE. Il concorso infermieri: 173 nuove forze in corsia. E pure quello degli Operatori socio-sanitari: altri 29 contratti. Si parte da lì, 200 nuovi lavoratori nel Servizio sanitario regionale del Friuli Venezia Giulia. Ma, ecco la novità della manovra estiva, la giunta Serracchiani investirà una decina di milioni in modo da contare entro fine anno altre 200 persone a rafforzare l'organico (il saldo entrate/uscite da gennaio è già adesso di 70 unità). Una risposta a forza 400 alle sollecitazioni di lunga data del sindacato.
A Trieste, nel Palazzo della Regione, c'è pure Debora Serracchiani davanti alle organizzazioni di categoria. Con lei l'assessore Maria Sandra Telesca, il direttore centrale Adriano Marcolongo e i direttori generali degli enti del Ssr così come individuati dalla legge 17/2014. È l'avvio di periodiche consultazioni con Cgil, Cisl e Uil che riguarderanno anche welfare e case di riposo, si legge in una nota dell'amministrazione. Nella prima tappa del percorso si parte dai numeri noti, quelli dei due concorsi che sforneranno infermieri e Oss: contingente importante come annunciato da tempo, perché appunto si tratta di 200 inserimenti a copertura del turnover, ma non sufficienti secondo il sindacato.
Condividendo l'appello, dopo anni di contenimento dei costi (poche settimane fa Alessandro Baldassi della Cgil aveva denunciato un disavanzo di 479 addetti nel biennio 2014-15 e aveva tuonato contro un deficit che aveva peggiorato la fotografia scattata in era Tondo), la parte pubblica non si tira stavolta indietro. L'assessore Telesca, ricordato che nel disegno di legge di assestamento di bilancio sono previsti 29 milioni, la maggior parte per la spesa corrente, parla di 9-10 milioni di euro da riservare in maniera specifica al personale: risorse extra rispetto ai concorsi già banditi. L'assessore chiarisce dunque che, nel corso del 2016, ci saranno ulteriori 200 ingressi mirati ad assecondare i filoni della riforma considerati strategici: emergenza urgenza, assistenza territoriale e contenimento delle liste d'attesa. Finalmente del resto, fa sapere ancora Telesca, ci sono alcuni fattori che agiscono concretamente per la soluzione dei problemi sul tappeto, compresi il superamento del vincolo dell'1% per l'assunzione di medici, e quindi una maggiore libertà di reclutamento di risorse umane e, sul versante del personale infermieristico e degli Oss, l'accordo già raggiunto per la stabilizzazione dei precari.
Cgil, Cisl e Uil, con Orietta Olivo, Nicola Cannarsa e Luciano Bressan, apprezzano e rilanciano: «Un buon inizio, ma è solo un inizio». Olivo aggiunge: «Noi non diamo giudizi sulla riforma come qualche altra organizzazione di categoria che si allinea alle posizioni strumentali dei partiti, ma dare ossigeno al sistema con un'attenzione costante al personale è l'unico modo per portare a casa i risultati. I 400 nuovi posti di lavoro? Ben vengano, ma l'importante è che quella cifra rappresenti a fine anno un saldo positivo. Non vorremmo che si trattasse solo di contenere le uscite».
Non ci sono solo i numeri. Cannarsa e Bressan non dimenticano che l'età media dei 20mila attori della sanità ragionale si avvicina ai 48-50 anni e incalzano pure sul fronte delle nuove professionalità. Anche su questo tema la Regione apre sullo sfondo di una riforma che, come sottolineato dai dg della aziende, «sta diventando tangibile».
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