Sanità: "Due ore di coda per un modulo"
Al Distretto Sanitario di via Stock, per una pratica lunghe file e malumori con soli due sportelli aperti
TRIESTE. Ore 8.45, distribuiti 50 numeri, serviti 30: venti persone in fila che raddoppieranno nel corso dell'orario di accettazione, tra le 8 e le 11 del mattino. Questo lo scenario che ieri si è presentato allo sportello amministrativo del Distretto sanitario n.1 di Via Stock a Roiano. E, per fortuna, c'è la tabella eliminacode a regolare i turni di attesa: novità, questa, da poco introdotta. Fino a un mese fa l'ufficio si serviva del classico dispensatore di numeretti a strappo, quello che sta a lato del banco salumi al supermercato. Posizionato, tanto per confondere le idee, in una parte poco visibile del salone e senza un cartello a segnalarne l'obbligatorietà, l'eliminacode manuale era capace di trasformare le già interminabili file in folcloristiche arene di persone inclini alla baruffa. Ma neppure gli innovativi schermi elettronici sono stati sufficienti a eliminare i disagi.
«Quest'ufficio dispensa pratiche di ogni genere e necessarie, ma è aperto al pubblico tre giorni a settimana con due soli impiegati. E, per assicurare il servizio allo sportello, nessuno risponde più al telefono: una semplice informazione basterebbe ad evitare un'inutile gita al Distretto». L'Ufficio rilascia autorizzazioni per l'acquisto di presidi medici o per cure riabilitative; dispensa rimborsi e sussidi per farmaci, visite o interventi; si occupa di iscrizione e cancellazione dal Servizio Sanitario di cittadini italiani e stranieri; consente la scelta o la sostituzione del medico di base e del pediatra e ancora emette e aggiorna le tessere sanitarie. Si tratta di un passaggio obbligato per i cittadini, con il difetto di essere gestito da personale disponibile ma ridotto ed un orario settimanale minimo.
«Il problema è di tipo organizzativo: dovrebbero esserci più sportelli vista l'affluenza. Lo spazio non manca, forse mancano i fondi», «Del resto siamo in Italia, qua funziona così». Una signora improvvisamente supera tutti e si mette in pole position, generando il panico tra i “codisti”. Ma spiega: «La precedenza me la sono guadagnata dopo tre ore di sala d'attesa per due giorni consecutivi. Questa volta mi hanno assicurato che sarei stata accolta senza rifare la fila».
Due persone se ne vanno senza aver concluso nulla: una tappa al Punto Informazioni, dove, a quanto pare, non c'è mai nessuno, sarebbe bastata per sapere che lo sportello non era quello giusto. Tra la gente, in compenso, si anima un forte spirito di collaborazione: si dispensano consigli sulla documentazione da presentare e sui servizi online mentre qualcuno, fotocopie alla mano, informa su orari e indirizzi degli altri Distretti; i nuovi arrivati chiedono aiuto agli utenti già in coda, altri ancora scendono a bere un caffè insieme. Alle 10.20 sono stati erogati 75 numeri ed è servito il 43.
«Non è concepibile passare due ore in fila per consegnare un pezzo di carta. Ma vogliamo parlare dei Centri civici, che per l'estate hanno ridotto sedi e orari del cinquanta per cento? O degli uffici delle Poste, dove si perdono due ore per spedire una raccomandata?». I clienti iniziano a perdere la calma, alcuni abbandonano postazione e numeretto, ma i più previdenti, muniti di giornale e pazienza, attendono rassegnati il proprio turno.
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