Sanatoria per moli e approdi abusivi delle ville

La nuova legge sul Demanio croato condonerà 20 mila manufatti sulla costa. Ma le case rischiano la demolizione

FIUME L’anarchia, il caos presente da decenni lungo le coste istro-quarnerino-dalmate in fatto di costruzioni abusive potrebbe diventare un ricordo nei prossimi anni. A risolvere l’ingarbugliata situazione, sostengono a Zagabria, sarà la nuova legge sul Demanio marittimo,che dopo l'estate dovrebbe venire sottoposta a procedura parlamentare.

Si crede che il nuovo provveddimento porterà alla legalizzazione di circa 20 mila tra dighe, moli e approdi, approntati illegalmente, senza il rilascio di alcun documento, specie in Dalmazia, ma anche in Istria e nel Quarnero. Per arrivare alla sanatoria sarà però neccesario in precedenza fissare le aree in regime di tutela demaniale, compito che a detta del ministero croato del Mare, Transporti e Infrastrutture dovrà essere portato a termine entro tre anni.

Fissati i territori del demanio marittimo, sarà possibile registrare gli immobili illeciti nei libri tavolari e quindi legalizzarli, se possibile. La situazione piu a rischio riguarderà le abitazioni, mentre le strutture portuali, così fonti vicine al governo, andranno incontro a condono.

In questi ultimi decenni, specie dall'indipendenza della Croazia, nel 1991, la su area costiera è stata tutto un fiorire di piccoli moli, strutture frangiflutti, ormeggi selvaggi e altro ancora, costruzioni venute alla luce senza permessi.

L’intento di Zagabria è di legalizzare queste strutture, a uso pubblico e privato, fatta eccezione per quelle opere in stato di abbandono oppure rovinate dall'azione del mare. Per i villini,ossia le seconde case, terrazze e appartamenti, l'approccio al problema - così da Zagabria - sarà diametralmente opposto e quasi certamente si arriverà alla demolizione, senza alcuna sanatoria. Il quadro meno complicato nel Paese riguarda una tra le regioni più disciplinate in materia, la Contea del Quarnero e Gorski kotar.

Da Palazzo regionale a Fiume è arrivata la precisazione che alla fine del 2017 il competente assessorato aveva fissato il 38 per cento delle aree in regime di demanio maritimo. Ricordiamo all'uopo che la linea costiera della regione fiumana - pari a 1.065 chilometri, di cui 133 riguardano la terraferma e i restanti 932 chilometri la sua regione insulare, le varie Veglia, Lussino, Cherso, Arbe, Sansego, Unie, Sanpiero, Canidole e altre isole per intenderci. Il demanio marittimo è stato dunque determinato nel Quarnero lungo 382 chilometri.

Si attende il placet del ministero del Mare per la fissazione di ulteriori 126 chilometri di costa, il che costituisce l'11,8 per cento. Grazie alla nuova legge sul demanio marittimo, si arriverà a regole e procedure più snelle con le nuove delimitazioni che non verranno più fissate dalla speciale commissione presente al dicastero del Mare, bensì l'incarico verrà affidato alle amministrazini regionali. I giornalisti hanno cercato di sapere quante siano le abitazioni abusive presenti a pochi metri dal mare, ma dal ministero dell’Edilizia e dell'Assetto territtoriale non e stato possibile ottenere risposta. È certo comunque che siano migliaia. —


 

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