San Polo, un piano contro accattoni e gli ospiti abusivi
Azienda sanitaria e Comune si alleano per impedire intrusioni nell'ospedale di San Polo e l'utilizzo degli spazi del Pronto soccorso, delle degenze e dei bagni del nosocomio per pernottamenti abusivi. In un incontro tra l'assessore alla Polizia locale, Omar Greco, l'assessore alle Politiche sociali, Cristiana Morsolin, il comandante della Polizia municipale, Walter Milocchi, la direttrice dell'Ambito socio-assistenziale, Nicoletta Stradi, e il dirigente medico Michele Luise, assegnato alla direzione dell'ospedale di Monfalcone, è stata delineata la strategia per «garantire la massima tranquillità e sicurezza a chi si reca al San Polo per chiedere e ottenere salute».
L'amministrazione comunale ha concordato con l'Ass l'intenzione di predisporre un progetto di sorveglianza specifico per l'area e la struttura ospedaliera, che da alcuni anni ormai subisce intrusioni e danneggiamenti. «Il comandante della Polizia locale si confronterà con l'Ass per predisporre in tempi stretti le azioni da realizzare - riferisce l'assessore Morsolin -. Come assessorato alle Politiche sociali stiamo invece lavorando per verificare l'accesso ai fondi stanziati dall'Unione europea per combattere la tratta delle persone finalizzata ad alimentare il "mercato dell'accattonaggio"». I casi di persone senza fissa dimora che pure utilizzavano l'ospedale per trovare un rifugio notturno sono invece di fatto già stati risolti, secondo l'assessore con l'invio al Centro a bassa soglia o al dormitorio della Caritas a Gorizia. L'Azienda sanitaria a partire da dicembre si è comunque già mossa, attuando alcune misure di propria competenza, come la drastica riduzione degli accessi al Distretto e al blocco degenze.
L'obiettivo è quello in tempi brevi di permettere l'ingresso in orario notturno solo da tre varchi, quello principale del Distretto necessario per raggiungere la Guardia medica, quello del Pronto soccorso e quello delle degenze. Intanto già in questi giorni saranno chiuse le porte interne di accesso al Pronto soccorso dalle degenze (le porte sono ovviamente apribili dall'interno in caso di necessità). L'Ass, riferisce Luise, ha inoltre sporto denuncia contro ignoti per i danneggiamenti riscontrati nei bagni al primo piano utilizzati dai questuanti stranieri che erano riusciti a rimanere all'interno della struttura. A inizio settimana una decina di "abusivi" è stata vista uscire dalla porta delle degenze alle 8 e, dopo una verifica, si è scoperto l'inequivocabile utilizzo dei bagni al primo piano. Il dirigente medico ha quindi ricontattato i carabinieri, concordando un controllo il giorno successivo, quando di prima mattina la "squadra" è stata sorpresa a dormire nella sala d'attesa del Pronto soccorso. Gli stranieri sono stati quindi prelevati dai carabinieri e condotti in comando per un controllo delle generalità. Nessun questuante si è più fatto vedere, almeno in questi giorni.
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