San Polo, meno servizi e più rete territoriale

La differenza di costi tra l’Isontino e la Bassa Friulana è di 10 milioni. Pilati: «Azione pesante per riequilibrare l’Azienda»
Di Laura Borsani
Bonaventura Monfalcone-12.10.2011 Zona Aris-San Polo-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-12.10.2011 Zona Aris-San Polo-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

La strada è segnata anche per la sanità monfalconese: si va verso un’inevitabile riduzione dei servizi ospedalieri, per recuperare risorse da investire sul territorio. Sono troppo elevati i costi dell’Isontino rispetto alla Bassa Friulana. I conti non tornano. Il direttore generale Giovanni Pilati, l’altro ieri in Commissione Sanità, alla presenza anche di altri sindaci del mandamento, è stato diretto: il gap ereditato tra l’Ass 2 e l’Ass 5 è quantificabile in almeno 10 milioni di costi ospedalieri a sfavore dell’Isontino, a fronte di servizi erogati dal San Polo e dal San Giovanni di Dio molto meno efficaci: «La diversa efficienza rilevata tra i costi e i risultati qualitativi dei servizi in una stessa Azienda sanitaria è improponibile», ha sottolineato il direttore generale. E ha aggiunto: «I risultati assistenziali in rapporto alla popolazione sono molto inferiori per l’area isontina rispetto alla Bassa Friulana». Ancora: l’ex Ass 2 ha “centrato” solo il 25% degli obiettivi nazionali rispetto al 45% del Basso Friuli e per i mancati obiettivi siamo ad un 13% per l’Isontino a fronte di un 3% per la Bassa Friulana.

Ciò che ha tratteggiato il direttore generale è un “differenziale” decisamente marcato sotto il profilo dei dati oggettivi, espressi dagli indicatori di riferimento, che tengono conto del rapporto tra qualità e costi dei servizi ospedalieri. Sono in corso le analisi, al fine di approfondire le cause alla base di questa sproporzione. Pilati ha sottolineato: «Serve uno stesso livello di qualità dei servizi. Si rende necessaria un’azione pesante per conseguire il necessario equilibrio aziendale. La riduzione dei servizi ospedalieri per potenziare il territorio, del resto, è la base della riforma sanitaria». Ha fornito un altro elemento: l’Aas 2 ha il più alto finanziamento integrativo della regione. «Sono dati sopra gli standard per l’area Isontina», ha commentato.

Pilati, comunque, l’ha premesso, facendo riferimento a un tavolo di lavoro istituito dalla Regione assieme all’Aas, chiarendo peraltro i ruoli tra le scelte della Giunta e la gestione dell’Azienda: «L’approccio di questa Aas nella gestione dei servizi sarà rispettoso delle regole istituzionali nel mettere in atto la programmazione decisa dall’esecutivo regionale, gestendo in modo attivo l’organizzazione dei servizi. Altro punto già chiarito in sede di Conferenza dei sindaci - ha continuato - è che va tenuta salda la barra del timone operando scelte in base a dati oggettivi».

Una fusione, dunque, complessa per la quale Pilati non ha mancato neppure di fare riferimento a «resistenze professionali ed economiche». Quindi ha aggiunto: «Ogni euro bloccato in modo non appropriato impedisce lo sviluppo della rete di assistenza territoriale. Il trend va cambiato». Ha inoltre parlato di riconversione fornendo un esempio: il 50% dei posti-letto che non risultano utilizzati in Chirurgia saranno destinati alla riabilitazione già quest’anno. Ha quindi ribadito il potenziamento dei servizi territoriali e dell’assistenza domiciliare. Quanto alle funzioni, ha spiegato: «Si ragiona su un ospedale unico su due sedi nell’Isontino, definendo i meccanismi interni delle diverse attività». In altre parole: due primari per i Punti Nascita, uno per Monfalcone e uno per Palmanova-Latisana, un’unica Cardiologia retta da un primario ad interim tra Monfalcone e Gorizia, con l’attivazione delle due aree di emergenza cardiologica avvalendosi della guardia medica diurna (h 12) e di una gestione notturna di pronto intervento notturno, in collegamento con Trieste. Per le funzioni in deroga, viene confermata la Nefrologia con unico primario (a Palmanova) garantendo l’attività di dialisi nei 4 ospedali, così come per Urologia. Pilati ha aggiunto: «Abbiamo avviato le procedure per assumere il primario di Ostetricia a Monfalcone e il primario di Cardiologia di Gorizia-Monfalcone. Infine il Crua, organizzato su due funzioni, quella gestita direttamente dall’Aas a fronte del potenziamento delle attività diagnostiche al San Polo e quella regionale che comporterà finanziamenti ad hoc. Pilati ha evidenziato un aspetto che ha definito di «enorme importanza»: all’Aas 2 è affidata la gestione della centrale operativa regionale del 118, compreso l’elisoccorso. Ha comunque invitato a segnalare e documentare le specificità ai fini di eventuali richieste di finanziamenti.

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