San Pier, fotovoltaico e bioagricoltura
SAN PIER D’ISONZO
L’area è di 20 ettari, ma solo 7,7 verranno occupati dai pannelli solari della Semesteb a San Pier. Gli altri 14 saranno destinati ad area agricola dove saranno coltivati prodotti biologici autoctoni: farine, farro, mais, ortaggi. I campi riprodurranno i confini di un tempo e ci sarà una ricostruzione paesaggistica. A prometterlo è lo stesso titolare della Semesteb, Alessandro Paparotto.
«Tutti gli impianti e i pannelli non supereranno i 2,2 metri di altezza, e si tratta di sistemi a terra con minimo impatto ambientale e senza fondamenta in calcestruzzo - spiega - il progetto prevede una fideiussione per garantire il ripristino dell’area. Non è un impianto invasivo, saranno occupati solo 7,7 ettari e i restanti diventeranno campi agricoli come un tempo».
Non solo energia, ma anche agricoltura biologica senza uso di prodotti chimici e diserbanti in una realtà dove arriveeranno le scolaresche e si farà formazione. Un progetto che prevede l’investimento di circa 8,5 milioni di euro e che alla fine, a parte i prodotti biologici, vedrà sorgere un impianto fotovoltaico da 3,3 megawatt. «Siamo un’azienda locale, la Semesteb è nata a Udine - spiega Paparotto - e non facciamo speculazioni. Siamo una società di progettazione e gestione di parchi fotovoltaici e centraline idroelettriche. Per realizzare la Semesteb abbiamo raggruppato alcune aziende familiari che operano sul campo da 40 anni ed ora questa impresa ha 20 dipendenti, tutti giovani (25-35 anni) fa un’intensa formazione, e ha un giro d’affari di 2-3 milioni di euro l’anno».
Il parco di San Pier è ancora un progetto, la Semesteb però ha già realizzato un impianto a terra di 2 megawatt a Gorizia e ha costruito e sta gestendo un impianto a Manzano da 11 megawatt utilizzando circa 50 mila moduli fotovoltaici e circa mille inverter di marca tedesca.
«Non è nostra intenzione realizzare impianti ad alto impatto ambientale - aggiunge il titolare della Semesteb - ma al contrario condividere con il territorio, nel massimo rispetto delle esigenze locali, un percorso condiviso per realizzare i parchi fotovoltaici che diventeranno luoghi di educazione per le scuole e dove fare formazione sull’energia rinnovabile».
C’è stato un primo via libera da parte del Comune di San Pier, ma si è soltanto all’inizio del lungo iter autorizzativo che in Friuli Venezia Giulia può durare anche un anno e mezzo o due anni addirittura. Un problema per chi vuole investire nel settore anche perchè una volta ottenuto l’ok bisogna essere inseriti nella graduatoria pubblica degli impianti accreditati per l’incentivazione. «Sono passati sei mesi - conclude Paparotto - come dire che siamo nel mezzo del cammino. Speriamo. Il progetto parte tutto assieme, aree verdi e parco fotovoltaico. Una volta ottenuto il via definitivo basteranno 5 mesi per realizzare tutto».
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