San Pier e l’arte della ceramica: mani in pasta con il nuovo forno - VIDEO/FOTO

SAN PIER D’ISONZO. Sui banchi l’argilla arriva in un panetto compatto e di un poco invitante grigio cenere, ma piano piano si trasforma nelle sezioni di un pupazzo. Nella Scuola di ceramica comunale di San Pier d'Isonzo i bambini della quarta della primaria di Farra d’Isonzo stanno creando delle bambole dell’antica Grecia. I pezzi andranno poi cotti e dipinti, per essere personalizzati e trasformati in un gioco colorato.
A guidare i bambini c’è Elisabetta Braidot che, con il supporto della maestra ceramista Paola Masetti, figlia del fondatore della scuola, Germano, sta conducendo per conto del Comune di San Pier il progetto “La forza della terra”.
Finanziato dalla Regione, il progetto sta coinvolgendo oltre 200 studenti di tutto l’Isontino. A lezione di ceramica stanno andando i bambini delle elementari di Farra e Fossalon e i ragazzini delle medie di Fogliano, Sagrado e Gradisca, ma anche i giovani del liceo artistico Max Fabiani di Gorizia e dell’Isis Pertini di Monfalcone.
A conferma di come la Scuola di ceramica, nata nel 1970 per iniziativa di Germano Masetti e il supporto del Comune, che continua a sostenerla, sia un’eccellenza formativa divenuta un punto di riferimento unico in provincia.
Da sempre al servizio delle scuole del paese, quelle dell'infanzia e primaria, a quasi cinquant’anni dalla nascita, la Scuola di ceramica sta ampliando il proprio raggio d’azione. In ballo c’è un corso di formazione per giovani fino ai 29 anni assieme allo Ial nell’ambito delle azioni della Regione per il sostegno all’occupazione, ma anche la produzione di piatti di rappresentanza di cui il Comune possa fare dono ai propri ospiti. C’è inoltre l’intenzione di continuare a produrre i manufatti artistici da collocare sugli edifici di San Pier che vuole sempre più connotarsi come “paese della ceramica”.
«Non a caso l’amministrazione comunale sta continuando a investire per consentire alla Scuola di operare al meglio - sottolinea il sindaco Riccardo Zandomeni -. L’ultimo acquisto, con una spesa di circa 7mila euro, è un nuovo forno per cuocere la ceramica, visto che quello in dotazione ormai non funzionava più a dovere». Il nuovo forno, prodotto e installato dalla ditta vicentina Tecnoformi di Nove, può permettere la cottura di diversi manufatti, mettendo a disposizione 15 programmi diversi.
Dalla scuola, e per mano degli studenti, escono piastrelle e formelle, piatti e vasi, animali e bassorilievi, grazie anche all'esperienza maturata negli anni da Paola Masetti e all’intervento di esperti esterni, provenienti da Faenza, forse la “capitale della ceramica” per l'Italia.
«La scuola è nata per iniziativa di mio padre Germano nel 1970 - spiega la maestra ceramista Paola - e da allora ha accolto tantissimi bambini, ragazzi e anche adulti. Per qualcuno la passione si è trasformata in una professione».
Le difficoltà degli ultimi anni dell’artigianato e del commercio non hanno però aiutato a queste nuove realtà a superare la crisi. L’artigianato, anche legato alla ceramica, può però rappresentare uno sbocco. «Va in questa direzione il corso organizzato con lo Ial nell’ambito del programma Pipol della Regione - spiega la maestra Masetti - che speriamo di attivare quanto prima».
In passato la scuola ha accolto anche percorsi di formazione e aggiornamento per insegnanti. Nel presente gran parte dell’attività, realizzata in stretta connessione con il Museo archeologico dei bambini di San Pier d’Isonzo, è dedicata ai più piccoli e ai giovani.
«Il progetto “La forza della terra” prende l’insieme di quella che è la ceramica nata in tutto il mondo - spiega Braidot - come espressione di artigianato e arte. I bambini e gli studenti lavorano quindi su quanto è stato prodotto in epoca romana e da altre civiltà. Si parte dall’argilla per capire come trasformarla e decorarla».
Tutti i bambini delle primarie e i ragazzi di medie e superiori stanno mettendo le mani in pasta, scoprendo la duttilità di un materiale utilizzato da tempi remotissimi e che da subito si è prestato a unire funzionalità ed estetica.
Alla mostra conclusiva ogni alunno e studente, oltre 200, parteciperà con il proprio pezzo, dimostrando ciò che ha imparato e la propria creatività. Le pareti della scuola, che accoglie la Scuola di ceramica in un’ala dedicata, sono una piccola galleria di quanto le mani dei bambini hanno saputo modellare e poi dipingere. Ci sono grandi formelle e bassorilievi ispirati all’arte romana, ma anche creazioni dedicate al mare.
Le opere raccolte dal fondatore Masetti rappresentano una piccola pinacoteca e saranno esposte nella nuova ala del municipio, in fase di completamento. «Allestiremo una piccola galleria», conferma il sindaco Zandomeni.
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