San Pelagio, in marcia per dire no alle antenne
DUINO. “Se qualcuno ti chiedesse chi dimora in questa terra, sappi che essa ci appartiene, ai tuoi avi dà riposo, battiti sempre per essa”. È seguendo i consigli del poeta sloveno Igo Gruden che circa trecento persone si sono messe in marcia, ieri mattina, a difesa del proprio Carso. “Sotterriamo il mostro” è il nome della manifestazione che rappresenta il fermo dissenso al potenziamento dell’elettrodotto aereo ad alta tensione che parte da Monfalcone e arriva fino a Padriciano. L’Agrarna skupnost, Comunanza, si è fatta portavoce di un braccio di ferro che va avanti ormai da tempo, ieri un ulteriore tassello della vicenda.
«La marcia è stata un successo – racconta il coordinatore della Comunanza Carlo Grgic –. Il sole ha fatto da cornice ad una splendida giornata sul Carso. Chi a piedi e chi a cavallo, eravamo in tanti a dare il nostro contributo personale a questa battaglia». Due erano i gruppi e altrettanto i ritrovi per la partenza, il primo a Trebiciano alle 10 e il secondo a Medeazza. Verso le 12 c’è stata il ritrovo a San Pelagio, proprio vicino all’elettrodotto. «Abbiamo voluto incontrarci lì perché è un luogo simbolico – spiega il presidente della Comunanza, Vladimir Vremec – proprio davanti al cimitero si possono vedere i due tralicci, quello vecchio e quello nuovo e si può quindi notare che di manutenzione ordinaria non si tratta, ma di vera opera nuova».
Molte le adesioni alle proteste della cittadinanza: l’Unione dei proprietari privati del Carso, l’Associazione alpinistica Devin-Sloga, il Circolo culturale Vigred, ma anche il Gospodarski forum Economico. Presenti pure la Coldiretti di Trieste e le amministrazioni dei comuni di Sgonico, Monrupino e Duino Aurisina. «Con la nostra presenza – ribadisce il vicesindaco Massimo Romita, nel suo intervento a San Pelagio alla fine della mattinata – portiamo la solidarietà al comitato e alle organizzazioni». L’amministrazione non ha dubbi in merito alla recenti polemiche con la Terna: «Le nostre prescrizioni erano chiare – spiega il sindaco Giorgio Ret – e a San Pelagio noi avevamo ritirato la richiesta d’interramento solo a condizione di un reale spostamento del tracciato, cosa che assolutamente non è stata fatta». Si sprecano le manifestazioni di sostegno tra le forze politiche attive sull’altipiano. Secondo Sel «per qualsiasi intervento imponente e riguardante il territorio è fondamentale ascoltare la voce dei cittadini. Inoltre la protezione dell'ambiente e della salute degli abitanti vanno messe al centro della politica». La marcia di ieri è riuscita, ma il clima in fondo non è dei migliori. «La battaglia è incerta, c’è poca speranza - ammette Vremic». «Ormai siamo ai tempi supplementari – concorda Igor Gabrovec, unico esponente regionale presente ieri – questo tipo di manifestazioni dovevano essere organizzate già nel 2008».
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