San Giusto, crepe nelle case per gli scavi del Park

Piastrelle danneggiate e intonaci che si rompono a causa delle forti vibrazioni Sopralluogo dei vigili del fuoco. Gli abitanti: «Ci rivolgiamo a un legale»
Lasorte Trieste 08/01/13 - Park S.Giusto, Crepe Casa via del Seminario 2
Lasorte Trieste 08/01/13 - Park S.Giusto, Crepe Casa via del Seminario 2

Crepe di cinque, otto millimetri fino ad arrivare addirittura ad un centimetro. Piastrelle rotte, intonaci che si sgretolano, stipiti delle porte che non reggono. E' questo lo scenario di vita quotidiana, quasi da post terremoto, all'interno delle case di alcune famiglie che vivono sul colle di San Giusto. Le vibrazioni sussultorie e ondulatorie, dovute ai lavori di scavo del Park San Giusto hanno sfregiato non solo gli esterni ma anche gli interni di numerose abitazioni in una delle zone più antiche della città.

Case fatte di pietra e costruite più di mezzo secolo fa, alcune da poco ristrutturate, altre sono di proprietà dell'Ater, che ora si trovano danneggiate. Gli abitanti del colle, dopo aver protestato più volte per i rumori molesti che accompagnavano le loro giornate, anche di notte - perché in cantiere per motivi di sicurezza come spiega l'ingegnere Giorgio Venturini, “si lavora senza soluzione di continuità” - ora si trovano a dover fare i conti con i danni dovuti alle vibrazioni. Inevitabili, dicono i tecnici, quando si realizza un'opera di questo genere. «Ma tutto è monitorato notte e giorno con speciali sensori che si avvalgono di un sistema gps e quindi l'abitabilità delle case è sicura», spiega il presidente di Park San Giusto Franco Sergas. Salendo per via Donota e inerpicandosi tra i vicoli, androna San Saverio, via Rota, via delle Monache, sulle pareti esterne degli edifici sono disseminati i cosiddetti vetrini che servono a monitorare eventuali lesioni e fessure. Sta di fatto però che vedere quelle crepe tra i muri dentro alle case vengono i brividi.

Luisa Borghese abita al primo piano nelle case dell'Ater di via del Seminario, 400 euro al mese, per vivere dove sembra essere passato il terremoto. Piastrelle crepate e crollate in cucina, con fessure di 8 millimetri, vicino ai tubi del gas e dell'acqua, che si propagano nella stanza da letto adiacente. La porta dell'entrata scardinata. «E' un'angoscia vivere così - racconta la signora Borghese – una notte di qualche giorno fa sono cadute alcune piastrelle in cucina. I problemi sono iniziati ad ottobre dopo un estate da incubo, in piena notte si sentivano i botti delle cariche. Ho chiamato anche i pompieri perché verificassero lo stato della casa». Da dicembre a oggi le crepe si sono allargate passando da 5 a 8 millimetri, tanto che la signora Borghese assieme alla figlia Elisabetta Facchin ieri hanno chiamato di nuovo i vigili del fuoco. Non ci sono pericoli ma all'interno dell'appartamento sono stati messi dei rilevatori perché la struttura si sta muovendo. Sono intervenuti anche sulla facciata esterna che presenta danni importanti, le fessure sono state riempite con del silicone. «Sono preoccupata per la situazione – spiega la figlia della signora Borghese – e molto probabilmente mia madre si trasferirà a casa mia». Nella casa della signora Nadia Alberti in androna San Savino la Park San Giusto, che si accolla le spese per danni, sta ristrutturando sia la facciata esterna che gli interni. «Nessuno prevedeva l'entità dei rumori – racconta Nadia Alberti – e dei danni. Per ora la Park San Giusto sta lavorando bene, la casa è molto vecchia e si trova proprio in una delle zone più sensibili. Mi hanno dedicato un geometra che segue tutti i lavori». Peccato che nel bel giardino della signora Borghese per mettere i famosi vetrini siano stati abbattuti molti alberi tra pini e allori che impedivano ai sensori di trasmettere il segnale. Quello che denunciano gli abitanti della zona è anche il silenzio dell'amministrazione comunale che ha espropriato una delle parti più belle della città senza pensare agli eventuali danni, ma in tanti rivolgersi a un legale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

LE FOTO DELLE CREPE

E DEI DANNI

www.ilpiccolo.it

Riproduzione riservata © Il Piccolo