San Dorligo si ribella alle ronde in Val Rosandra «Chiameremo la polizia»

Il sindaco Klun a Forza Nuova: «Non accetterò controlli da chi non ne ha titolo» Concordi le altre realtà politiche, Lega a parte. Il ruolo delle Comunelle nell’area



«Se vengono nel mio comune avviserò subito le forze dell’ordine, le uniche competenti a controllare il territorio». È secca e decisa la replica di Sandy Klun, sindaco di San Dorligo della Valle, all’annuncio fatto da Denis Conte, coordinatore regionale del movimento di estrema destra Forza Nuova, che l’altro giorno aveva parlato di attivare ronde in Val Rosandra, sulla scia di quella di venerdì notte nella zona della Stazione di Trieste.

«Se vengono a fare una semplice passeggiata nessun problema – precisa Klun, che guida da quasi cinque anni una maggioranza di centrosinistra – ma se dovessimo riscontrare in loro un atteggiamento diverso, allora il mio intervento sarebbe drastico e allerterei subito Carabinieri e Polizia di Stato». Klun non è un sindaco che ama fare il protagonista, svolge il suo ruolo con concretezza e discrezione, ma stavolta non ha dubbi: la scena è sua. «I problemi del mio comune li conosco bene – evidenzia – e so come affrontarli. Anche il fenomeno degli indumenti abbandonati dai migranti che attraversano il nostro territorio lungo la cosiddetta “rotta balcanica” è ben chiaro nella mia mente – prosegue – e, a questo proposito, a breve darò l’incarico a due dipendenti dell’amministrazione, solitamente impegnati nella cura dei giardini delle scuole, di dedicarsi anche alla pulizia dei sentieri utilizzati da quanti entrano in Italia passando per San Dorligo della Valle. Se poi la Regione metterà a disposizione uomini della Guardia forestale per i controlli, non sarò certo io a oppormi – dice – perché si tratta di personale esperto e inquadrato all’interno di un corpo che ha precisi compiti. Di certo non accetterò persone – continua Klun – che non mi risulta abbiano incarichi di questo tipo. Se proprio quelli di Forza Nuova vogliono rendersi utili – conclude – indossino i guanti e puliscano i sentieri dagli indumenti abbandonati».

Le dichiarazioni di Conte hanno avuto addirittura il potere di indurre Boris Gombac, capogruppo di “Uniti nelle tradizioni” a San Dorligo, movimento storicamente ostile alla giunta Klun, a schierarsi sulle posizioni del sindaco: «Quelli di Forza Nuova non hanno alcun permesso di venire qui a controllare il territorio – afferma –, inoltre dimenticano un particolare fondamentale. Il territorio di San Dorligo è in gran parte di proprietà delle Comunelle locali, perciò stiano attenti. A Trieste hanno agito sulle pubbliche vie, qui camminerebbero su aree private. Stanno creando un nemico che non c’è – prosegue Gombac – e che non sono di sicuro i migranti».

Davide Stokovac è capogruppo dell’Unione slovena: «Azioni di questo tipo sembrano fatte apposta per inculcare la paura nella gente – sostiene – mentre la realtà è ben diversa, in quanto un vero pericolo non c’è. Si tende a sostituire la realtà con una falsa percezione. Si tratta di un terrorismo – aggiunge – finalizzato a originare il terrore. È giusto parlare di sicurezza – conclude Stokovac – ma non nei termini proposti da queste persone».

Di parere opposto è invece Roberto Massi, da poco approdato alla Lega, di cui è ora capogruppo sempre a San Dorligo: «Sono favorevole a controlli di questo tipo – dice – e lo sarei anche se le ronde fossero di Rifondazione comunista. Si tratta di collaborare con le forze dell’ordine, anche perché Forza Nuova si limita a fare segnalazioni, non altro». —



Riproduzione riservata © Il Piccolo