Salvo lo speleologo triestino ferito e bloccato in una grotta a 100 metri di profondità
Aggiornamento delle 10.24 Intorno alle 22.30 di ieri sera è giunta comunicazione che il ferito era in buone condizioni e che le prime verticali nella cavità erano attrezzate per il recupero, mentre le ultime strettoie venivano allargate. Il ferito è stato estratto alle tre e dieci del mattino: il dottore ha riferito un probabile trauma all’anca.
L'infortunio è avvenuto durante un'esplorazione a cento metri circa di profondità. L'operazione di salvataggio è stata particolarmente difficile e ha richiesto in totale dodici ore. Il cinquenatsettenne è poi stato portato in ospedale a Isola per perfezionare le cure.
TRIESTE Pochi minuti prima delle 13 di oggi, sabato 7 luglio, è scattato un intervento del Soccorso Speleologico di Trieste su richiesta del Soccorso Alpino Sloveno. Uno speleologo triestino di 57 anni, M.K. le sue iniziali, che si trovava in esplorazione in una grotta a Orlek, vicino Sesana, sul Carso sloveno, è caduto sulle rocce e si è fratturato un femore.
Le operazioni di soccorso, molto complesse, sono condotte dal team di soccorso sloveno, ma si sono rivelate subito di estrema delicatezza ed è stato espressamente richiesto l'intervento di una squadra italiana per il supporto medico specializzato in grotta, con un medico e due tecnici. La grotta presenta diverse strettoie.
Alle 23, nove ore circa dopo aver attivato i soccorsi, la situazione era ancora piuttosto ingarbugliata: il ferito è difficilmente trasportabile. Un medico lo ha raggiunto e l'ha stabilizzato, immobilizzandogli l'arto fratturato. Gli sono stati dati antidolorifici e prestate tutte le cure del caso. Adesso però si tratta di capire come poter adagiare lo speleologo sulla barella di trasporto e riuscire a far passare l'attrezzo attraverso le anse e le strettoie della grotta. Ma ci vorrà ancora del tempo.
Il triestino non corre comunque pericolo di vita.
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