Salvini sfida gli alleati: «Il candidato in Fvg dovrà essere Fedriga»

Il segretario leghista rivendica la leadership della coalizione Santanchè gli dà ragione. Savino: «Il Cav ha scelto Riccardi»

TRIESTE. Matteo Salvini lancia un macigno nello stagno del centrodestra regionale, chiedendo che sia la Lega a guidare la coalizione alle prossime elezioni in Friuli Venezia Giulia. Il segretario del Carroccio alza la posta e, ancor prima di conoscere i risultati delle consultazioni siciliane, propone con toni ultimativi a Forza Italia e Fratelli d’Italia di accettare la designazione di Massimiliano Fedriga a leader dell’alleanza. Il patto dell’arancino diventa dunque subito indigesto in Fvg, a nemmeno una settimana dalla riunione in cui i forzisti hanno ufficialmente investito Riccardo Riccardi come proprio candidato: una decisione che per i berlusconiani del Fvg non pare poter essere oggetto di discussione, ma che trova la perplessità di Daniela Santanchè, non bastasse quella della Lega.

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Riccardo Riccardi


In un’intervista al Corriere della Sera, Salvini sembra pensarla appunto assai diversamente e si tira dietro la berlusconiana Santanché, che a sua volta riapre la discussione interna al centrodestra del Fvg. Il capo della Lega dice che «chiusa la partita in Sicilia, arrivano le altre e dobbiamo intenderci (con Forza Italia e Fratelli d’Italia, ndr). Essere d’accordo sul fatto che il governatore del Fvg sarà Fedriga». Quest’ultimo preferisce intanto il profilo basso: «Sempre detto di essere a disposizione. Spero che riusciremo a correre uniti per strappare la Regione alla Serracchiani».

Ma in Forza Italia l’uscita di Salvini manda i nervi a fior di pelle, tanto più che Santanchè raccoglie l’invito leghista a ragionare in termini ampi sul candidato. Le parole della parlamentare accendono un rapido botta e risposta, con le colleghe di partito Sandra Savino e Renata Polverini, pronte a ricordarle che Forza Italia ha già fatto la sua scelta in Fvg. Agli azzurri del Fvg non piace il ragionamento di Santanchè, che dice di essere d’accordo «con Salvini quando afferma che è necessario concordare candidature unitarie per le prossime sfide amministrative: penso al Fvg, dove abbiamo l'occasione di mandare a casa il Pd della vicesegretaria nazionale Serracchiani». Secondo la deputata, «mettendo da parte ogni forma di personalismo possiamo rinforzare la coalizione e tornare alla guida del Paese».

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Un’uscita scomoda, da parte di un’esponente nazionale che contraddice apertamente quanto gli organi forzisti regionali ritengono invece una scelta presa e non modificabile. La replica della coordinatrice regionale Savino non si fa allora attendere: «Siamo tutti d’accordo con Salvini sul fatto che il centrodestra debba correre unito. Così come deve essere chiaro che il candidato di Forza Italia per le prossime regionali del Fvg è Riccardo Riccardi. E altrettanto chiaro deve essere che la nostra scelta, appoggiata dallo stesso presidente Berlusconi, non è in alcuni modo oggetto di trattative interne al partito. Sia detto a scanso di qualunque tipo di equivoco. Mi auguro che Santanchè condivida e appoggi senza ambiguità il nome di Forza Italia, senza farsi venire crisi di identità che non possiamo permetterci». Savino chiude mandando un messaggio alla Lega: «Ricordo al segretario Salvini che non può avere tutto quello che desidera e che senza Forza Italia la coalizione non va da nessuna parte».

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Sulla stessa linea si attestano le parole di Polverini, secondo cui «la generosità con la quale Forza Italia ha affrontato i problemi legati alla guida delle coalizioni nelle sfide in corso in queste ore non deve essere scambiata per rinuncia a candidature qualificate e naturali come quella, ad esempio, di Riccardo Riccardi in Friuli Venezia Giulia. Concordo con l'onorevole Savino rispetto alla necessità di sgombrare subito il campo da tatticismi di qualsiasi tipo».

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