Salvini in ospedale a Monfalcone fermato da una colica renale
TRIESTE Una colica renale ha impedito al segretario della Lega Matteo Salvini di partecipare alle esequie di Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, i due agenti uccisi nella sparatoria in Questura avvenuta venerdì 4 ottobre. Il leader del Carroccio è atterrato regolarmente a Ronchi dei Legionari, ma è sceso dall’aereo già in preda alle fitte, trovandosi costretto a recarsi al pronto soccorso dell’ospedale di Monfalcone.
Dal Trieste Airport Salvini è stato così condotto al San Polo, dove è stato visitato del primario del Ps Alfredo Barillari. Il capo della Lega è stato trattato con antidolorifici e flebo, venendo dimesso attorno alle 13 dopo un paio d’ore di osservazione. La cerimonia triestina era intanto conclusa e Salvini ha così deciso di recarsi direttamente in Umbria, dove si stanno svolgendo le ultime battute della campagna elettorale per le regionali. Con lo stato maggiore della Lega Fvg impegnato nella cerimonia triestina, Salvini non ha ricevuto visite, con l’eccezione dell’assessore comunale alle Politiche sociali di Monfalcone Michele Luise.
A confermare l’accaduto è una nota diramata dalla Lega in mattinata: «Il senatore Matteo Salvini ha avuto una colica mentre si recava al funerale dei poliziotti a Trieste. Dopo esami, antidolorifici e controlli è stato dimesso e le sue condizioni non destano preoccupazioni. Salvini è enormemente dispiaciuto per non aver potuto partecipare alla cerimonia per Pierluigi e Matteo, e conferma gli appuntamenti di oggi e domani in Umbria». Salvini ha ringraziato a sua volta i simpatizzanti per i messaggi di pronta guarigione e sottolineato come «questo inconveniente mi ha impedito di partecipare ai funerali di Pierluigi e Matteo. Ci tenevo e sono molto dispiaciuto: a questi eroi ancora il mio pensiero e la mia preghiera. Un abbraccio alle loro famiglie, alla Polizia e a tutti coloro che indossando una divisa difendono ogni giorno la sicurezza degli italiani a rischio della loro vita».
«Non sono il primo né l’ultimo italiano – ha detto nel comizio tenuto nel pomeriggio a Corciano (Perugia) – ad avere una colica renale. Sono disubbidiente. Mi si è detto di riposare uno o due giorni, ma mi riposerò dopo il 27 ottobre perché l’Umbria ha bisogno di cambiare. Il fegato si è ingrossato ieri sera», ha aggiunto riferendosi al confronto televisivo con Matteo Renzi a Porta a Porta. Al riguardo Salvini ha polemizzato a distanza con l’avversario: «Si potevano fare due cose. Insultare per un’ora come ha fatto lui o non parlare a lui, perché non ne vale la pena, ma parlare agli italiani spiegando la nostra idea di Italia. Cosa vuoi dire a uno che dice che era bella la legge Fornero?». Poco prima non erano mancati gli auguri di pronta guarigione arrivati via social da parte di Renzi: «Un abbraccio a Matteo Salvini e l’augurio di rimettersi in forma presto. Per tornare a litigare subito, naturalmente». Una battuta cui il leghista ha risposto seccamente: «Non mi pagano per litigare ma per risolvere i problemi. E non vedo l’ora di tornare al governo per dimostrare che la Lega i problemi li risolve, mentre il Pd li crea».
Non è mancato un nuovo scontro mediatico con Chef Rubio, secondo cui «ogni volta che fa una figuraccia il giorno dopo magicamente arriva qualcosa: proiettili in busta, coliche etc etc. Visto che ti fai le foto pure quando te fai le analisi del sangue per far vedere quanto sei bravo, perché non ci fai vedere il referto medico? Non vale postdatarlo». Questa la risposta dell’ex ministro dell’Interno: «Ma questo signore che problemi ha? Perfino su un problema di salute riesce a far polemica, che persona squallida». —
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