Salvini a Trieste, scontri tra no global e polizia FOTO E VIDEO

Tensione e violenza in via San Nicolò, dove la polizia ha caricato un gruppetto di antagonisti venuti a contestare la presenza del leader leghista al Bar Ferrari. Al centro della tappa triestina di Salvini, l'emergenza immigrazione. In mattinata sopralluogo nei boschi di Padriciano e al distributore di benzina sloveno subito dopo il confine di Basovizza
Gli scontri tra polizia e antagonisti (Silvano)
Gli scontri tra polizia e antagonisti (Silvano)

TRIESTE Attimi di alta tensione e violenze, in via San Nicolò, in occasione della tappa triestina del leader leghista Matteo Salvini. La polizia in tenuta antisommossa ha caricato un gruppo di no global e antagonisti che stavano manifestando contro la presenza di Salvini al Bar Ferrari. Sono volate manganellate, calci, pugni, spintoni. Sono state danneggiate alcune moto, divelti e rovinati gli arredi del bar Roma 4, di fronte al quale si è verificato il parapiglia.

Eppure la giornata triestina di Matteo Salvini era iniziata con toni decisamente "soft". In mattinata il leader della Lega Nord è arrivato oggi, martedì 26 gennaio, nel capoluogo regionale intorno a mezzogiorno, dopo un rapido passaggio elettorale a Codroipo avvenuto attorno alle dieci e un quarto e consumatosi in appena una manciata di minuti.

Il programma ha previsto un sopralluogo sul confine con la Slovenia, e precisamente nei boschi attorno a Padriciano, per verificare da vicino i luoghi di transito dei profughi della rotta balcanica, anche se in realtà in quei boschi di migranti proprio non ce ne sono.

Salvini ha testimoniato la sua presenza sul Carso, commentando ampiamente, anche attraverso i suoi accaunt social, su Twitter e su Facebook.

Salvini ha poi superato il confine di Basovizza e, davanti al distributore di benzina sloveno ha detto la sua sui soldi spesi dagli italiani oltre confine su benzina, casinò e prostituzione:

Dopo un pranzo in un locale del centro con una quarantina di militanti, Salvini si è recato al bar Ferrari in una blindatissima via San Nicolò assieme a una rappresentanza del Sap, il sindacato della Polizia più orientato a destra. Qui, dopo poco, sono scattati gli scontri. Mentre davanti al Roma Quattro volavano botte da orbi, Salvini ha continuato a fare selfie con i suoi estimatori:

Il programma ufficiale della visita non prevede alcun passaggio al Silos, da quanto si apprende, perché la tabella di marcia non lo consente. L’immobile a fianco della Stazione ferroviaria, come noto, nei mesi scorsi aveva fatto da riparo a decine di richiedenti asilo che approdavano a Trieste. Persone che dimoravano in capanne di cartone in condizioni igieniche infime. Nelle ultime settimane l’area è stata transennata per vietare l’accesso, sebbene già nei giorni scorsi sono stati visti alcuni profughi di nazionalità pachistana bivaccare all’interno della struttura. Il piano trasferimenti in altre regioni, attuato dal ministero in sinergia con gli enti locali, per il momento ha consentito di tamponare l’emergenza.

Situazione che potrebbe riesplodere anche per effetto di ulteriori arrivi e delle tensioni attorno alla tenuta di Schengen. Tutti temi che, insieme al caso Ferriera e agli accordi elettorali, potrebbero emergere oggi alla presenza del leader del Carroccio.

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