Salvi i fondi per gli esuli e i “rimasti”
TRIESTE. Tanto tuonò che non piovve. Ieri il Parlamento italiano ha ripristinato i fondi per finanziare le associazioni degli esuli e la minoranza italiana in Slovenia e in Croazia. «Agli esuli e alla minoranza italiana in Istria sono state riconosciute risorse fondamentali per il proseguimento delle attività, e questo è un fatto positivo», afferma il deputato del Pd Ettore Rosato, informando da Roma che «i relatori di maggioranza hanno mantenuto l’impegno assunto e hanno presentato un emendamento con cui si riassegnano 2,3 milioni di euro per le attività delle associazioni degli esuli e 3,5 milioni di euro alla minoranza italiana in Slovenia e Croazia». Secondo Rosato «dopo le gravi incertezze generate dal primo dispositivo della legge di stabilità, questo emendamento fa seguito a un tenace lavoro svolto dal Parlamento e rende effettive le apprezzabili aperture che erano state manifestate dal ministro degli Esteri Giulio Terzi. Il voto della Commissione questo (ieri ndr.) pomeriggio – conclude - sancisce lo scioglimento del nodo». «È una questione di giustizia storica e sociale per la quale la Lega Nord si è battuta con grande convinzione», affermano i deputati della Lega Massimiliano Fedriga, Massimo Bitonci e Roberto Simonetti, impegnati in Commissione Bilancio sulla Legge di stabilità. «La sinergia tra Parlamento e Governo ha portato i frutti sperati - ha detto invece l’eurodeputato del Pd Debora Serracchiani, evidenziando che «oltre all'opera fondamentale dei nostri parlamentari, anche il ministro Terzi ha fatto la sua parte, mettendo a disposizione le sue poste di bilancio». «Dopo un intenso lavoro l’obiettivo è stato raggiunto», afferma invece un visibilmente soddisfatto Maurizio Tremul, presidente della Giunta esecutiva dell’Unione italiana. «Una decisione - precisa - che ha un significato politico. Il rifinanziamento, rassicura la nostra comunità e gli esuli sul permanere dell’interesse strategico dell’Italia per questa realtà. Di ciò siamo grati al Ministero degli esteri e al ministro Terzi che sappiamo si è tanto impegnato, al Quirinale che ha perorato la causa e ovviamente ai deputati delle forze politiche che l’hanno formalizzato in Parlamento». «Quanto avvenuto in questi giorni - dichiara ancora Tremul - testimonia ancora una volta la necessità dell’approvazione della Legge di interesse permanente per gli italiani in Croazia e Slovenia e a questo punto ci attendiamo una risposta concreta dal nuovo Parlamento che uscirà dalle elezioni della prossima primavera». «Mi auguro - conclude - che si possa risolvere anche la questione legata ai finanziamenti a favore della minoranza slovena in Italia». «È estrema soddisfazione - commenta invece il presidente della Federazione degli esuli Renzo Codarin - sapere che in una situazione economica di questo genere il Parlamento tutto, assieme al governo e al Ministero degli esteri ha rispettato gli impegni». Si chiude così una vicenda che rischiava di afossare l’opera sociale e culturale di esuli e rimasti, black-out che sarebbe stato un colpo mortale per il ricordo di fatti storici dolorosi per molto tempo dimenticati dalla storiografia ufficiale e per la sopravvivenza dell’unica minoranza italiana autoctona fuori dai confini nazionali.
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