“Salvata” Villa Economo di Barcola

La Sovrintendenza ha posto il vincolo sull’abitazione realizzata negli anni ’50 dell’architetto Vietti

Villa Economo di Barcola, opera di grande valore dell’architetto Luigi Vietti, è stata “salvata” da manomissioni e accostamenti con altri edifici, dalla Sovrintendente regionale Maria Giulia Picchione. Si tratta di un’opera d’arte originale, unica nel suo genere in Italia la cui composizione architettonica di Vietti integra “ruralità” del Carso e della campagna, con “modernità” della villa urbana degli anni ’50 e ’60 del secolo scorso. Questo fa onore alla storia dell’architettura di Trieste. «Questa capacità di integrazione di due mondi dell’abitare in campagna e in città - sottolinea l’architetto Roberto Pirzio Biroli - che rappresenta la caratteristica del paesaggio costiero e tra città e altopiano a Trieste, con vista sempre del mare e del suo vecchio porto è certamente rappresentato dalla Villa Economo sulla salita di Cedassamare. È la cultura del territorio del paesaggio del Carso, della costa triestina che ispira Vietti per l’architettura della casa dei Baroni Economo creando così, come in Sardegna o a Cortina questo esempio di architettura moderna a Trieste con straordinarie soluzioni d’avanguardia come le grandi vetrate scorrevoli con raffinati infissi oggi forse irripetibili». La famiglia Economo chiama il grande architetto Vietti per realizzare la villa: una scelta culturale che onora Trieste. Come fa il Principe Karim Aga Khan che si fa costruire da Vietti anche la sua villa personale, costituita da più edifici, le famose “cerbiatte”, in Sardegna.

«Il vincolo posto fortunatamente dalla Sovrintendenza alla bella villa - aggiunge Pirzio Biroli - permette non solo di riscoprire l’arte architettonica di Vietti, ma grazie alla immediata riconoscibilità della sua firma, permette di riaprire i libro dell’architettura moderna di Trieste, del dopoguerra, di cui finalmente si interessa con maggiore attenzione il Ministero per i Beni e le Attività Culturali che fa bene sperare per l’incremento delle ricerche, degli studi, dell’attrazione turistica verso questa parte del patrimonio storico, artistico, monumentale della città-porto nel suo insieme paesaggistico». Le ville della costiera, i castelli, i borghi del Carso, le opere del movimento razionalista triestino, sono tutti valori culturali che rendono bella interessante e attraente questa città. L’iniziativa della Sovrintendenza del vincolo sulla “villa-residenza” degli Economo detta le regole per qualsiasi futuro investitore in questa stessa proprietà, in questo “luogo paesaggistico” di pregio che dovrà giustamente condizionare anche gli stessi eredi Economo-Windisch Graetz. Infatti il pregio è dato anche dal parco di 4.600 metri quadri con alberi maestosi piantati con “pensate inquadrature” dalle grandi vetrate della Villa Vietti che si spera non vengano un giorno stravolte da nuovi sviluppi edilizi. Un “esempio di architettura” che fa di Trieste un punto di riferimento anche per nuovi itinerari turistici che per ora non tengono molto conto dell’architettura del 1900.

Negli anni che furono molte personalità dell’aristocrazia e della cultura, in particolare da Usa, Austria, Ungheria, Germania si sono date appuntameto in Villa Economo.

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