Salvarono un uomo nell’Isonzo Medaglia a due carabinieri

Consegnati agli appuntati scelti La Vena e Zanin i riconoscimenti al merito civile Un encomio al Nucleo investigativo che sgominò una violenta banda di cinesi 

Francesco Fain

Era il 27 gennaio 2014. Un cittadino croato, in stato confusionale, si gettò nelle acque dell’Isonzo. Per salvarlo, due carabinieri di Gorizia non esitarono a tuffarsi, incuranti del pericolo che a loro volta avrebbero corso. L’operazione, tra tante difficoltà e le resistenze dello stesso ragazzo, andò a buon fine. E il gesto dei due militari dell’Arma suscitò grande clamore, anche a livello nazionale.

Ieri, al Comando legione carabinieri Friuli Venezia Giulia, il Comandante, il generale di Brigata Antonio Frassinetto ha consegnato la medaglia di bronzo al merito civile agli appuntati scelti qualifica speciale Davide La Vena Davide e Cristian Zanin, conferita ai due carabinieri dal Presidente della Repubblica per il salvataggio di una persona «dalle gelide acque dell’Isonzo». Una bella soddisfazione per i due che, sprezzanti del pericolo, erano riusciti a portare in salvo il cittadino croato, determinato a farla finita.

La piccola cerimonia si è svolta, ieri mattina, nell’ambito della celebrazione del 206° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri, svoltasi all’interno della caserma “Generale Galvaligi”, sede del Comando provinciale carabinieri, in forma comprensibilmente ridotta in ottemperanza alla normativa anti-contagio al Covid-19. Presenti il prefetto Massimo Marchesiello, accolto in caserma dal comandante provinciale dell’Arma, colonnello Alessandro Carboni.

E lo stesso Marchesiello ha consegnato, in parallelo, un encomio al Nucleo investigativo per la «brillante operazione conclusa l’anno scorso contro una banda di cinesi dediti a rapinare i loro connazionali». Il gruppo terrorizzava, come si ricorderà, altri cittadini orientali con violente rapine a mano armata in tutto il Centro-Nord Italia. A loro carico erano emerse almeno 3 rapine in appartamento e 8 furti. Le indagini del Nucleo investigativo del comando isontino partirono in seguito alla denuncia presentata da un uomo di San Pier d’Isonzo vittima di uno dei tanti raid.

Culmine della cerimonia di ieri mattina è stata la deposizione della corona alla lapide che ricorda, a simbolo di tutti i caduti, la figura ed il sacrificio del Generale Galvaligi. E, in parallelo, anche l’Associazione carabinieri, con il presidente Sergio Burlon, ha voluto deporre una corona al monumento del Parco della Rimembranza. Tra le maggiori attività di polizia giudiziaria vanno ricordate: a maggio, l’arresto di 6 persone e la denuncia di altre 3 per traffico illecito di rifiuti tra Italia e Slovenia con il sequestro di un capannone con all’interno 4.500 tonnellate di rifiuti nell’abitato di Mossa. Sempre a maggio, l’arresto di un cittadino sloveno, per traffico internazionale di sostanze stupefacenti verso l’Italia dal nord Europa via Slovenia: l’operazione si era conclusa con il sequestro di 40,5 chilogrammi di cocaina. Ad aprile, poi, fu tratto in salvo un goriziano che aveva tentato il suicidio gettandosi nell’Isonzo dal ponte di Piuma. Infine, le 2 operazioni della Compagnia di Gradisca contro sodalizi dediti alla consumazione seriale di reati contro il patrimonio, con l’esecuzione di 12 ordinanze per numerosi furti ai danni di esercizi pubblici interni ai centri commerciali, rivenditori di motoveicoli e privati». —

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