Salta l’accordo con gli alberghi di Trieste: «Chiesti tempi troppo stretti»
TRIESTE Tempi troppo stretti. Salta un possibile accordo tra la Regione e gli alberghi triestini che avevano dato disponibilità ad ospitare gli anziani della case di riposo positivi al Covid o che, da non autosufficienti, necessitano di un isolamento o, da guariti e in convalescenza hanno bisogno in quarantena un’assistenza sanitaria più severa. «Nel corso del confronto tenutosi lunedì scorso con i vertici Asugi, prima che ci venisse inviata la lista delle caratteristiche alle quali le strutture devono rispondere, - sostiene il presidente di Federalberghi Trieste Guerrino Lanci - ci è stato indicato che l’urgenza imponeva la disponibilità di questi immobili già per il prossimo lunedì, il 27 aprile, e che al massimo era il caso di concentrare l’operazione su due alberghi».
Tra i tre alberghi che avevano dato disponibilità è stata fatta una rapida analisi della situazione e «purtroppo - spiega Lanci - risulta impossibile portare a termine tutte le modifiche utili al raggiungimento degli standard indicatici da Asugi in così poco tempo, in oramai 5 giorni, anche perché in questo periodo chiedere alle ditte che dovrebbero operare tempi certi e avere garanzie sull’arrivo di materiali e arredi che dovremmo ordinare è estremamente difficile. Sarebbe servito un mese per modifiche di quel tipo». Peccato che Federalberghi aveva manifestato la disponibilità di alcune strutture ad inizio aprile, ma fino a questa settimana non era stata persa in considerazione.
Nella risposta inviata ieri ad da Federalberghi ad Asugi, – dove comunque si conferma la disponibilità delle strutture già indicate ad ospitare persone positive al Covid autosufficienti o parzialmente autosufficienti, oltre che il personale ospedaliero o altre categorie che necessitano di isolamento – vengono indicati gli ostacoli difficili da superare in così poco tempo. In cinque giorni gli alberghi dovrebbero venir svuotati da tutte le suppellettili in modo tale da lasciare spazio ai letti ospedalieri, e permettere anche ad una persona in carrozzina di muoversi nella stanza. Letti, armadi, materassi, alcuni mobili dovrebbero trovare velocemente spazio in quale magazzino. Servirebbe inoltre provvedere alla copertura della moquette con altra pavimentazione, rimuovere i tendaggi e i tessuti d’arredo, rendendo anche i bagni di tutte le camere dell’albergo accessibili ai disabili. Andrebbero inoltre reperite le poltroncine comfort con poggiatesta indicate da Asugi per l’alzata quotidiana dell’ospite, da sistemare in tutte le stanze.
Altro ostacolo, l’installazione di webcam individuali per sorvegliare i pazienti. La volontà degli albergatori c’è, ma i tempi oggi sono impossibili da rispettare, senza contare che a fronte di un simile impegno verrebbero date garanzie di utilizzo solo di tre mesi, con rinnovo poi eventualmente di mese in mese, in base a come si evolverà l’epidemia in città. —
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